REDAZIONE UMBRIA

Inseguimento a folle velocità Poi la fuga tra i tavoli del centro

Sabato “da film“ a Orvieto: il comandante della Stradale ha un’intuizione e, da solo, cerca di bloccare due banditi

Due auto di grossa cilindrata che si inseguono a folle velocità sgommando nelle strade del centro, due malviventi che fuggono a piedi seminando il caos in mezzo ai tavolini dei ristoranti dove sono sedute decine di persone, un poliziotto in borghese disarmato che li insegue facendosi largo tra le persone incredule e spaventate. Il sabato sera in cui il centro di Orvieto si è trasformato nel set di un film poliziesco è iniziato da una intuizione del capo della polizia stradale Stefano Spagnoli.

Erano le 19.30 quando Spagnoli si trovava fuori servizio sotto casa sua a Ciconia e ha notato un’Audi nera a fari spenti con tre persone a bordo sospette. Uno con il cappello di baseball calato sugli occhi. E’ bastato poco a fargli sorgere più di un dubbio sulle loro intenzioni. Il poliziotto si è messo dietro a loro con la sua Bmw cercando di non farsi notare, ma i tre si sono accorti di averlo alle costole dopo aver percorso alcuni chilometri a Ciconia. A quel punto è scattato un inseguimento a 170 chilometri orari lungo la strada delle tombe etrusche mentre Spagnoli avvisava commissariato e carabinieri, cercando di non perderli. I malviventi sono entrati in centro da porta Romana, hanno percorso via Garibaldi e si sono trovati di fronte i tavoli del ristorante il Malandrino.

A quel punto hanno fermato l’auto, due sono scappati a piedi, il conducente ha finto di fare altrettanto, ma si è e rimesso in macchina, partendo a velocità folle verso piazza della Repubblica e percorrendo via della Cava ad oltre 100 chilometri orari. Stefano Spagnoli ha inseguito i due che erano fuggiti a piedi, urlando alle persone impietriti da quella scena inattesa: "Polizia, bloccateli". E’ stato il caos. I due sono riusciti a farla franca mentre il complice ha evitato anche una pattuglia del commissariato che lo aveva incrociato ad Orvieto scalo. Quasi certamente si trattava di ladri d’appartamento. Ora la targa ed altri elementi rappresentano il punto di partenza per cercare di risalire alla loro identità.

Cla.Lat.