Incidente di caccia, il ferito migliora: è in attesa dell’intervento di ricostruzione del braccio

Proseguono le indagini dei carabinieri forestali. Colpo sparato da 100 metri

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Migliorano gradualmente le condizioni di salute dell’uomo di 34 anni che la mattina di Santo Stefano è stato vittima di un grave incidente di caccia nell’azienda faunistica venatoria di Padule di Gubbio. L’incidente durante una battuta al cinghiale alla quale stavano partecipando circa 20 cacciatori. L’eugubino era stato ferito alla parte superiore del braccio destro da un colpo di fucile, sparato da un cacciatore di 68 anni residente a Nocera Umbra, componente della stessa squadra di cinghialari, subito individuato. Accompagnato in auto all’ospedale di Branca dal capo squadra, organizzatore della battuta di caccia, veniva subito trasferito, per la gravità delle lesioni, all’ospedale di Perugia, in codice rosso. Sottoposto a intervento chirurgico della durata di oltre 5 ore, dall’equipe medica di chirurgia vascolare, per salvare l’arto superiore destro profondamente leso dalla potente pallottola usata per la caccia specifica. Recentemente, il 34enne (assistito dall’avvocato Ubaldo Minelli) è stato dimesso dalla terapia intensiva e portato in chirurgia vascolare per il delicato decorso post operatorio, in preparazione dell’imponente intervento finalizzato alla ricostruzione ossea del braccio, necessario a recuperarne la funzionalità. Continuano gli accertamenti svolti dal comando Carabinieri-Forestali della stazione di Scheggia e Pascelupo ai fini della ricostruzione della dinamica dell’incidente di caccia, delle responsabilità e del rispetto delle norme, sotto il coordinamento della Procura di Perugia che ha aperto un fascicolo per omicidio colposo. Secondo i primi accertamenti, il cacciatore sarebbe stato ferito da un colpo sparato da oltre 100 metri, che lo ha raggiunto direttamente sfiorando il torace del 34enne.