
Un medico di famiglia quasi raro, con il cellulare sempre acceso, pronto a dispensare consigli anche la domenica e nei festivi. Un professionista che in tanti questi giorni stanno salutando con affetto e stima per il suo imminente pensionamento. In quiescenza per raggiunti limiti di età, oggi per Carlo Antonini sarà l’ultimo giorno in ambulatorio. Attento all’ascolto dove necessario e sbrigativo dove non lo era, ha onorato ill giuramento di Ippocrate con senso del dovere e professionalità. Carlo Antonini inizia il suo percorso lavorativo in sanità come guardia medica a Foligno nel 1980, il suo primo ambulatorio a Trevi nell’edificio dell’attuale Centro di Riabilitazione Motoria in affiancamento ai colleghi Mattioli e Marucci che sono stati i suoi tutor. Avrebbe potuto lasciare il lavoro già da qualche anno, ma in un periodo complicato e di emergenza sanitaria ha preferito restare accanto ai pazienti e colleghi nella lotta contro il Covid. A lui, in qualità di amministratore si deve larga parte dei servizi sanitari presenti a Trevi, resosi protagonisti di scelte lungimiranti e lotte politiche per realizzare il centro di Riabilitazione Motoria, la Residenza protetta per gli anziani, la Casa della Salute. "Lascio con grande dispiacere – ha detto il dottor Antonini – un lavoro gratificante e soprattutto i miei assistiti: con loro ha vissuto per oltre 40 anni sofferenze e timori, preoccupazioni e lutti, ma anche le gioie e le gratificazioni di tantissime famiglie trevane. Appassionato di politica, ha avuto diversi incarichi di livello avendo ricoperto negli anni la carica di sindaco di Trevi, di consigliere regionale, assessore provinciale, impegni che ha dovuto conciliare con la professione che non ha mai voluto lasciare nonostante le difficoltà. "La cosa più bella del mio lavoro – ha commentato – è stata la relazione non solo con il ’malato’ ma con la ’persona’ nel suo complesso e questo ha reso possibile instaurare solidi legami basati sulla fiducia reciproca, mentre la cosa più complicata che ha dovuto affrontare in 42 anni di attività medica , è stata la lotta ingaggiata ogni giorno contro alcune inefficienze del sistema sanitario".