I piani di Margherita Scoccia: "Volevamo demolire il minimetrò. Strade, cento milioni in 10 anni"

"Abbiamo fatto i conti: fra costi di abbattimento e smaltimento materiali non conveniva". La candidata a sindaco del centrodestra sembra essersi sganciata dalla ’protezione’ di Romizi. .

I piani di Margherita Scoccia: "Volevamo demolire il minimetrò. Strade, cento milioni in 10 anni"

I piani di Margherita Scoccia: "Volevamo demolire il minimetrò. Strade, cento milioni in 10 anni"

"Assesso’, buttamolo giù sto minimetrò!". La platea del San Francesco al Prato ride quando la candidata del centrodestra, Margherita Scoccia, racconta in dialetto perugino che più di una persona le ha chiesto di demolire la metropolitana di Renato Locchi. Ma un istante dopo aver raccolto gli applausi, l’assessore all’Urbanistica rivela: "Sì, abbiamo pensato di smantellarlo, ma non si poteva fare perché il debito che abbiamo da pagare fino al 2037 sarebbe rimasto lo stesso e in più c’erano le spese di demolizione e smaltimento".

Eccolo uno dei passaggi dell’intervento di domenica pomeriggio – durante la presentazione ufficiale della candidatura a sindaco – che è passato quasi sottotraccia, l’unico ‘attacco’ frontale alle precedenti amministrazioni di centrosinistra. Non è una caso che la Giunta-Romizi abbia cercato di cedere le quote della Minimetrò Spa, senza mai trovare un acquirente. Perché il peso dell’infrastruttura sulle casse comunali è di ben 7,5 milioni di spese correnti all’anno, con la candidata di centrodestra che ricorda come l’investimento costi 21mila euro al giorno al Comune, 12 centesimi al giorno per ogni perugino. Ed è qui che rilancia il Brt, con numeri e promesse che tutti sperano non siano da smentire com’è avvenuto con il minimetrò.

Scoccia però, sempre tra le righe – chissà se volutamente – ha fatto un annuncio niente affatto secondario: "Per i prossimi dieci anni investiremo 10 milioni all’anno per rifare le nostre strade". Ergo, 10 milioni all’anno dal 2025 al 2035, con la prospettiva quindi di un secondo mandato. Una promessa ‘berlusconiana’, del tipo "creerò un milione di posti di lavoro": bisognerà infatti spiegare ai perugini dove verranno presi tutti quei soldi da dedicare alle strade.

Segno, insomma, che quanto fatto fin qui con il bitume non basta. Per i più distratti va ricordato che negli ultimi tre anni le cifre sono andate via via scemando per rifare strade e marciapiedi (da 4,2 milioni del 2022 a 1,5 milioni quest’anno). "Abbiamo speso 15 milioni in cinque anni" ha ricordato la settimana scorsa l’assessore Otello Numerini: evidentemente non sono stati sufficienti oppure sono stati spesi male. Scoccia (che in certi momenti è apparsa comprensibilmente impacciata e poco naturale) ha detto anche che non sono previsti progetti eclatanti – anche se fra Piano strade da 100 milioni e Pala Tenda un paio ne ha già annunciati –, ma una continuità di quanto fatto fino adesso, in pieno stile-Romizi. Domenica però è sembrato davvero la candidata del centrodestra si sia definitivamente sganciata dall’ala di protezione del sindaco per provare a sbocciare da sola. E a spingerla alla probabile vittoria saranno le otto-nove liste che l’appoggiano: uno squadrone che per ora il centrosinistra si sogna.