Sventata maxi truffa a un’azienda: hacker entra nel sistema digitale per rubare 2,8 milioni di crediti

Perugia, Polizia Postale e Agenzia delle Entrate bloccano il pirata informatico che aveva preso di mira una ditta. Era riuscito a trasferire e portare in fase di cessione gli introiti provenienti da una serie di lavori edili

Polizia postale (Foto archivio Ansa)

Polizia postale (Foto archivio Ansa)

Perugia, 29 marzo 2024 – Un rapinatore che non punta armi, che non minaccia. Ma che, piuttosto, si muove nell’ombra con la sola luce del monitor di un computer. Quello che serve per introdursi nell’identità digitale di un’azienda e cercare di sottrarre crediti fiscali. Un bottino da 2 milioni e 800mila euro che all’hacker è sfuggito di mano per un soffio. Perché il titolare dell’azienda edile presa di mira dal pirata informatico si è accorto praticamente in tempo reale che i crediti che vantava con l’Agenzia delle Entrate erano in fase di cessione a sua completa insaputa. Una manovra che ha fatto presupporre che qualcuno fosse riuscito a entrare, senza alcun tipo di autorizzazione nel cassetto fiscale e ad avviare la procedura per la cessione. Nonostante i tentativi di bloccare la procedura, secondo quanto accertato, in poco tempo, i crediti dell’azienda sono stati completamente trasferiti a favore di un soggetto sconosciuto che, mediante l’accesso abusivo al sistema informatico dell’Agenzia delle Entrate, avrebbe illecitamente disposto molteplici cessioni dei crediti fiscali per un importo totale di 2.807.728 euro. I crediti erano stati maturati dall’azienda in seguito a lavori edili eseguiti con la modalità "sconto in fattura". Nell’impossibilità di riuscire a fermare il trasferimento, il titolare dell’azienda ha sporto denuncia alla polizia.

La storia ha avuto un lieto fine. Perché grazie all’attività del Centro operativo per la sicurezza cibernetica della polizia postale e delle comunicazioni di Perugia, coadiuvato dalla direzione centrale dell’Agenzia delle Entrate, i crediti trasferiti senza alcun tipo di autorizzazione e volontà sono stati bloccati prima che venissero "trasformati" in denaro. La sinergia tra la polizia e l’Agenzia delle Entrate, sottolinea la questura di Perugia, ha infatti permesso al titolare dell’azienda di ottenere in riaccredito dell’intera cifra indebitamente distratta nel "cassetto fiscale" della ditta. Alla vicenda manca l’ultimo anello. Sono, infatti, tuttora in corso le indagini finalizzate a risalire all’identità degli autori del reato, nonché a ricostruire le modalità attraverso le quali gli stessi hanno potuto "violare" il sistema informatico per eseguire deliberatamente le operazioni di sottrazione.