Gli umbri alle urne Sfida in sette Comuni Ma è un test-chiave in vista del 2024

Tre le città sopra i 15mila abitanti: Terni, Corciano e Umbertide. E i ballottaggi potrebbero caratterizzare questa tornata elettorale. Un voto che darà indicazioni per Perugia e per la Regione.

Gli umbri alle urne  Sfida in sette Comuni  Ma è un test-chiave  in vista del 2024

Gli umbri alle urne Sfida in sette Comuni Ma è un test-chiave in vista del 2024

Sette comuni al voto, tre dei quali sopra i 15mila abitanti di cui uno – Terni – è capoluogo di provincia. E’ un test elettorale quello di domani che numericamente ha forse un significato relativo, ma ha un senso rispetto alle realtà che interessa. C’è Terni appunto, che ha cambiato colore cinque anni fa sulla scia di quanto accadde a Perugia. Situazione simile e a Umbertide, mentre c’è curiosità per Corciano, che continua a essere una balurado del centrosinistra. Dunque solo sette dei 92 comuni umbri sono chiamati alle urne con Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia si presentano uniti mentre Partito democratico e Movimento cinque stelle ciascuno con un proprio candidato sindaco.

Oltre alle tre città "over 15mila" ci sono pure Trevi, Passignano sul Trasimeno, Cannara e Monte Santa Maria Tiberina (con 967 persone chiamate al voto e tre sezioni) che sceglieranno il sindaco invece con il turno secco. Un test elettorale che guarda già più avanti, prima di tutto alla primavera del prossimo anno. I risultati finiranno infatti per influire sui rapporti di forza tra i partiti ma anche per capire il peso delle liste civiche.

E nel maggio 2024 ci saranno da eleggere il sindaco di Perugia, ora Andrea Romizi, FI, e soprattutto in autunno il presidente della Regione guidata ora dalla leghista Donatella Tesei. Per il momento si pensa comunque soprattutto a Terni dove certamente non verrà riconfermato il sindaco uscente Leonardo Latini, Lega, che pure aveva dato la disponibilità a un secondo mandato.

Dopo un confronto nella coalizione, a tratti apparso teso ma poi ricomposto, il centrodestra ha deciso di candidare Orlando Masselli, esponente di FdI e assessore al bilancio nella Giunta uscente. Una scelta che ha provocato qualche mal di pancia nella Lega, che ha però rivendicato di avere tenuto unito lo schieramento. "Un mio orgoglio" ha sottolineato il segretario Matteo Salvini. Nelle passate elezioni Latini superò al secondo turno Thomas De Luca del M5s che ora ha candidato il cardio anestesista Claudio Fiorelli.

Il Pd ha invece deciso di scommettere sul docente universitario di origine argentine José Maria Kenny. In lizza per diventare sindaco di Terni ci sono anche altrI quattro candidati. La curiosità è però tutta per Stefano Bandecchi, patron di Unicusano, coordinatore di Alternativa popolare e presidente, a tratti vulcanico, della Ternana calcio.

Negli altri due comuni dove è possibile il ballottaggio a Corciano il post Cristian Betti (Pd) sarà deciso da una sfida tra il dem Lorenzo Pierotti, Daniele Padovano per il centrodestra e Chiara Fioroni del Movimento 5 Stelle: proprio Padovano non fa segreto del fatto che sarebbe un successo arrivare al ballottaggio, dato che fin qui ha sempre governato un sindaco di sinistra o centrosinistra. Ad Umbertide intorno al sindaco uscente Luca Carizia ci sono FdI, Lega e FI mentre Sauro Anniboletti si presenta il centrosinistra e il M5s punterà su Giampaolo Conti. La situazione è molto frastagliata anche a Umbertide, che fino al 2018 era un’altra delle roccaforti della sinistra, spodestata dalla "furia" leghista. E anche quello del voto alle liste di centrodestra sarà un tema nelle tre principali città: FdI ha fatto la voce grossa soprattutto a Terni proprio in virtù dell’exploi alle politiche dello scorso settembre. Ed è chiaro che il peso si farà sentire negli eventuali assetti di Giunta, con un occhio sempre al prossimo anno.