
Anziani in fila a San Marco e a Magione, l’ufficio del centro non ha registrato problemi
Perugia, 27 marzo 2020 - Ritiro delle pensioni ai tempi dell’emergenza coronavirus: in Umbria situazione a macchia di leopardo con operazioni filate lisce in molti sportelli e al contrario disagi in alcuni territori. A Perugia, ad esempio, è iniziato senza particolari problemi il pellegrinaggio degli anziani, che da ieri hanno potuto ritirare in contanti, dilazionando gli appuntamenti in ordine alfabetico. Qualche fila, nelle ore di punta si è registrata nelle sedi di san Marco e via Mario Angeloni, mentre le poste di Perugia Centro in piazza Matteotti, aperte per l’occasione fino alle 19,05, risultavano quasi deserte, rispetto alla media degli afflussi. La conferma arriva dalla direttrice Serenella Chiabolotti. "Non abbiamo avuto segnalazioni di disservizi né da parte degli utenti, né da parte dei dipendenti. In piazza Matteotti _ racconta la dirigente _ ci aspettavamo il pienone. Invece i flussi si sono concentrati soprattutto in periferia come ad Ellera, San Marco, Ponte San Giovanni e via Settevalli". Il sindaco di Marsciano Francesca Mele chiede invece l’immediata riapertura degli uffici postali periferici e una nuova rimodulazione dell’orario e dei giorni di apertura dell’ufficio centrale del capoluogo.
La chiusura dei primi e la riduzione di giorni ed orari di apertura del secondo – taglio che secondo il primo cittadino va oltre le percentuali indicate nelle comunicazioni istituzionali – hanno comportato code infinite e lunghi tempi d’attesa nell’unico ancora aperto, dove sono confluiti tutti gli abitanti. Mele chiede un intervento tempestivo e si riserva la possibilità, in caso di risposta negativa, di presentare un esposto per interruzione di pubblico servizio. Anche in Altotevere è polemica sul pagamento delle pensioni e per le mancate aperture di tutti gli uffici. I sindaci sono al fianco dei cittadini ed hanno chiesto alle Poste di ripensare l’organizzazione a favore degli utenti, molti dei quali anziani. "Occorre ampliare gli orari di apertura – dice il sindaco Luciano Bacchetta – e va aperto anche l’ufficio di Trestina: è una zona popolosa, il servizio è necessario". In queste ore il sindaco di San Giustino Paolo Fratini ha scritto una lettera ai vertici di Poste per comunicare "il personale disappunto, relativamente alla chiusura di alcuni uffici: di tre uffici presenti nel territorio comunale ne rimarrà aperto solo uno, quello del capoluogo, mentre rimarranno chiusi Lama e Selci. Questa decisione presa in totale autonomia da parte delle Poste non è condivisibile, addirittura irresponsabile in questo momento di emergenza. Siamo una comunità composta da circa 12 mila abitanti ed esporrà i nostri cittadini, soprattutto quelli più vulnerabili, ad un maggiore rischio contagio".
Stesse problematiche a Citerna col sindaco Enea Paladino che si sta muovendo per sbloccare il disservizio. A Gubbio, invece, non si segnalano problemi. Stesso discorso a Gualdo Tadino. "Dopo la mia segnalazione al prefetto e a Poste Italiane e avvertiti i cittadini con un post sulla pagina istituzionale del Comune – dice il sindaco Massimiliano Presciutti – tutto si è svolto in maniera assolutamente tranquilla.