REDAZIONE UMBRIA

"Febbre e paura Esame in ritardo"

Dieci giorni per ottenere un tampone. Trascorsi tra malessere crescente, febbre, dolori articolari e tanta paura. E’ la storia, iniziata sabato 24 ottobre e non ancora conclusa - "mercoledì (oggi ndr.) avrò il risultato ma penso di essere positiva" - di una giornalista cinquantenne che cura un ufficio stampa a Perugia. Adesso ci racconta la sua vicenda, di disagio e preoccupazione. "Ho sconfitto la febbre, penso di aver superato il peggio – sottolinea – ma l’aspetto impressionate è che faccio fatica perfino a tenere in mano la penna. E sono una grande sportiva, faccio 13, 14 chilometri all’ora, ho difese immunitarie altissime".

Tutto comincia, ricorda, "sabato 24 ottobre, quando ho avvertito i primi sintomi, debolezza, mal di gola, dolore alle articolazioni, per me è stranissimo visto che sono super allenata. Nei giorni precedenti avevo lavorato a fianco di una persona raffreddata che non voleva mettere la mascherina. Ho subito contattato il medico su WhatsApp poi lunedì gli ho telefonato perché stavo peggiorando. Mi ha consigliato di restare a casa". Da lì inizia la richiesta affannosa di un tampone. "Mi è arrivata la febbre, stavo sempre più male, ho telefonato di nuovo al medico almeno tre, quattro volte. Insistevo per il tampone ma mi ha fatto capire che dovevo avere pazienza e aspettare perché il sistema era intasato, era molto a disagio. Però io ho genitori anziani, due figli giovani, ero sempre più preoccupata. Ho anche cercato di farlo privatamente ma è impossibile se sei sintomatica".

La situazione degenera venerdì. "Stavo malissimo, la febbre era alta, ero disperata. Dopo l’ennesima chiamata il medico ha accettato e mi ha prescritto il tampone. Da lì tutto è filato liscio, sabato mi ha contattato l’Asl, lunedì pomeriggio ho fatto il tampone e mercoledì avrò il risultato. Anche se positiva, sono speranzosa per la vita salubre che faccio". La professionista ci tiene a lanciare un appello. "Le chiacchiere stanno a zero, oggi bisogna avere un altissimo livello di civiltà, consapevolezza e auto-regolamentazione".

Sofia Coletti