"Mi sono avvicinato a Cecconi, è vero, ma certo non gli volevo dare due crocche... L’ho solo avvisato che se succede un’altra volta che non mi fanno parlare gli fracasso la testa sul tavolo": così il sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, ricostruisce i minuti concitati del Consiglio comunale. Una dichiarazione-choc rilasciata all’AdnKronos. "Io ho ascoltato tutte le corbellerie del centrodestra – continua –, ma quando poi ho iniziato io a parlare, hanno iniziato a ridere, a inveire, a colpi di ‘pagliaccio’, ‘imbecille’, ‘non capisci nulla’, Cecconi si è pure messo a urlare come un matto, gli hanno detto di sedersi, ci sono i video, e io mi sono alzato per farlo sedere, per me chi si comporta così è un criminale, e come uno che fa una rapina, uno che violenta una donna... pensavano che gli avrei dato due crocche, ma non era la mia intenzione, gli ho solo detto che la prossima volta che parlo io deve ascoltare, altrimenti sono guai...". Ma Bandecchi ne ha per tutti: "Il Pd? Se ne possono andare a fare in c... non sanno che dire neanche loro. Io di certo non mi dimetto, perché il mio unico torto è quello di fare politica, dopo 5 anni in cui ha governato il centrodestra, in cui si è solo rubato... E del Pd non mi interessa nulla...".
Fin qui la ricostruzione del sindaco. Poi le reazioni. A partire dal consigliere Cecconi: "Con oggi a Terni è morta la democrazia della rappresentanza consiliare. Le parole della maggioranza sono la fotografia di come venga considerata l’opposizione". "Chi rappresenta le istituzioni deve farlo con disciplina e onore e deve essere di esempio per la sua comunità": afferma Camilla Laureti, eurodeputata umbra del Pd. "Il ricorso alla violenza fisica, soprattutto da parte di un sindaco, è tipico di chi non è capace di dire e fare nulla di ciò che ha promesso in campagna elettorale" sottolinea l’europarlamentare di FdI, Nicola Procaccini, copresidente del gruppo dei Conservatori al Parlamento europeo. Interviene anche Emanuele Prisco, coordinatore regionale per l’Umbria di FdI: "La violenza non è tollerabile da qualunque parte provenga, a maggior ragione in politica, praticata da istituzioni che dovrebbero piuttosto dare l’esempio". "Abbiamo bisogno di una politica che recuperi serenità per affrontare i problemi gravi, noi lavoriamo su questo": sottolinea Raffaele Nevi, vicepresidente vicario del gruppo azzurro alla Camera e portavoce di FI. Sulla vicenda è intervenuto anche Carlo Calenda, leader di Azione che paragona il sindaco di Terni a Cateno De Luca, sindaco di Taormina. "Questi e altri personaggi hanno compreso che fare i buffoni maleducati è il modo più semplice per essere votati. Se la democrazia corre un rischio oggi è quello di finire nella farsa". De Luca ha replicato sempre sui social.