Ex calciatore del Foligno uccide la compagna

Il difensore Giovanni Padovani arrestato a Bologna: l’anno scorso ha militato in serie D con i falchetti. I giocatori: "Sconvolti"

di Daniele Cervino

Foligno è incredula e stordita. I tifosi ed ex compagni di squadra di Giovanni Padovani faticano a crederci. Il difensore centrale, che per pochi mesi l’anno scorso ha vestito la maglia dei falchetti in Serie D, è stato arrestato a Bologna per omicidio aggravato dopo aver aggredito e ucciso la compagna, Alessandra Matteuzzi, nel cortile condominiale. "Siamo sconvolti, anche se abbiamo giocato insieme solo per poco tempo". A ricordarlo è il centrocampista Tommaso Settimi: "L’ho conosciuto per poco - ha detto il calciatore, con lui in squadra durante la stessa stagione - ma posso dire che in campo è stato sempre vicino a noi giovani, cercando di trasmettere al gruppo quel bagaglio di esperienza maturata nelle categorie superiori. Nel periodo trascorso al Blasone si è impegnato, provando a rialzare le sorti del Foligno in una stagione non facile. Di più non posso aggiungere, è stato con noi solo per pochi mesi... ".

L’omicidio si è consumato martedì sera a Bologna, in via dell’Arcoveggio. Padovani, 27 anni, sarebbe arrivato in aereo dalla Sicilia e sarebbe andato ad aspettare l’ex compagna sotto casa. Lì l’avrebbe aggredita e uccisa, usando un martello. Le forze dell’ordine sono arrivate sul posto verso le 21.30 dopo la segnalazione di una violenta lite, e hanno trovato la donna, 56 anni, riversa a terra e ferita alla testa in stato di incoscienza. Trasportata in ospedale, è morta poco dopo. A luglio la vittima aveva presentato denuncia contro l’ex compagno, dal quale si era lasciata da qualche mese.

Calciatore ed ex modello, Padovani è originario di Senigallia, in provincia di Ancona. Classe 1995, appassionato di pallone e spettacolo, alto un metro e 86 per 79 chili di peso, gioca come difensore centrale. Per la nuova stagione era stato ingaggiato dalla Sancataldese, squadra di Serie D della provincia di Caltanissetta. Proprio il club siciliano ha pubblicato un messaggio di condanna su Facebook ricordando peraltro che lo aveva già messo fuori rosa da alcuni giorni per "aver saltato diversi allenamenti senza una giustificazione".

Dopo aver iniziato la sua carriera nelle giovanili dell’Ancona e del Napoli, il difensore è approdato in varie squadre di Serie D, tra cui il Foligno Calcio. Nella Città della Quintana è arrivato l’anno scorso ad aprile, nella seconda parte della stagione, sotto la guida degli allenatori Guido Vicarelli prima e Pino Murgia poi, contribuendo in parte alla salvezza della squadra. Ha collezionato soltanto tre presenze (e un’espulsione al debutto contro il Montevarchi), ma nel finale di campionato, contro l’Ostiamare, ha indossato la fascia di capitano al braccio. "E’ stata una bella chiusura di stagione. Ho avuto compagni eccezionali e mi hanno dato anche la possibilità di essere capitano", commentava dopo l’ultima partita con il Foligno, per poi lasciare l’Umbria.