
Perugia, 6 settembre 2023 – “Il disagio abitativo è una componente importante dell’allarmante situazione di povertà e dell’aumento delle disuguaglianze sociali che vive il Paese. E l’Umbria non è esente da questa riflessione". Dati alla mano lo afferma Cristina Piastrelli, segretaria del Sunia, il sindacato degli inquilini della Cgil. Lo dimostra il numero delle case messe all’asta perché i proprietari non ce la fanno ad andare avanti o a pagare i debiti. La situazione sta peggiorando: ogni mese vengono battute all’asta 360 abitazioni, tanto che il tribunale di Perugia è al VI posto per esecuzioni immobiliari, rispetto alle altre regioni d’Italia. Intanto sono stati intimati 1.065 sfratti per morosità e negli ultimi 6 mesi 30 per finita locazione. Ma l’emergenza casa riguarda anche gli universitari.
“Preoccupa - prosegue la sindacalista - la situazione degli alloggi per gli studenti fuori sede. A pochi mesi dal nuovo anno accademico questo rappresenta un tema da affrontare con urgenza. Se non diamo risposte, infatti, si mette in discussione il diritto allo studio di centinaia e centinaia di giovani attirati da fuori regione anche dal fatto che il nostro Ateneo ha tolto il numero chiuso per diverse Facoltà. In questi giorni il telefono del sindacato è stato preso d’assalto da tantissimi studenti in cerca di un alloggio che non si trova".
I numeri dunque certificano l’inadeguatezza della risposta dell’edilizia pubblica a fronte di una domanda e di una condizione di difficoltà e disagio di molte famiglie, che negli ultimi tempi è in crescita anche in Umbria.
A dilatare il fenomeno, secondo Piastrelli, anche la nuova tendenza dei cosiddetti “affitti brevi“. "Una tipologia – sottolinea il Sunia - che sta diffondendosi a macchia d’olio, e che danneggia il sistema, in quanto toglie alloggi dal mercato, toglie residenti e trasforma le città in turistifici. Nel frattempo passano gli anni e non sono stati fatti nuovi bandi per l’assegnazione degli alloggi popolari. Sembra comunque che sia pronto uno a fine mese. La nostra speranza è che per fare domanda non sia prevista soltanto la procedura Speed, altrimenti tante persone, soprattutto anziani, saranno tagliati fuori".
Intanto il Sunia ha lanciato una campagna nazionale di confronto e mobilitazione in tutti i quartieri per chiedere al Governo ed alle Regioni un Piano Casa con finanziamenti da mettere a disposizione degli Enti pubblici, non solo per riqualificare gli immobili, ma anche per trasformare gli immobili pubblici non utilizzati in servizi alle persone, interventi che dovranno essere condivisi e partecipati anche dagli utenti dei quartieri che vivono in prima persona le difficoltà ed i disagi dovuti alla mancanza di strutture e servizi di prima necessità nei loro territori.
Silvia Angelici