Ecco Piazzale Tromby "Era il medico di tutti. Aveva creato una famiglia allargata"

Cerimonia di intitolazione di un piazzale al medico Vitaliano Cesare Tromby a Castel del Piano, in segno di riconoscenza per i 40 anni di professione e impegno sociale. Un'occasione per ricordare l'importanza della famiglia intesa in senso ampio, dove l'affetto e la stima regnavano sovrani.

"È un onore essere qui per intitolare un’area cittadina ad una persona amata da tanti". Lo ha detto il consigliere Riccardo Mencaglia, durante la cerimonia di intitolazione di un piazzale al medico Vitaliano Cesare Tromby, a Castel del Piano, nell’area dove si tiene il mercato settimanale. La richiesta di intitolazione era stata avanzata dal consigliere Mencaglia e dai rappresentanti delle associazioni Castel del Piano Calcio, Filarmonica Castel del Piano, ricreativa-cultura Bagnaia, Tre Torri, centro socio-culturale Castel del Piano, Motoclub Ducati Scrambler Umbria, Motoclub Manlio Menigatti come segno tangibile di riconoscenza per gli oltre 40 anni di professione e di impegno sociale svolti nell’interesse della comunità.

"Vitaliano Tromby – ha spiegato Mencaglia – era

nato a Perugia nel 1922; dopo la seconda guerra mondiale si era trasferito a Bologna laureandosi in medicina nel 1949. Dal 1950 si era poi trasferito a Castel del Piano operando dapprima come medico sostituto e poi come medico di famiglia fino al pensionamento nel 1992.

Durante il servizio, per anni ha ricoperto la carica di componente del consiglio dell’ordine dei medici della provincia di Perugia ed è stato membro del collegio di disciplina. Nel quartiere di Castel del Piano ha partecipato attivamente alla vita sociale della comunità, come presidente del circolo Endas e come fautore della ricostituzione dell’associazione

Reduci e Combattenti di cui è stato presidente sino alla morte". L’assessore Edi Cicchi ha detto di sentire molto forte il senso della famiglia intesa in senso ampio: "Vitaliano Tromby lavorando come medico per così tanti anni per la cittadinanza è riuscito a creare, infatti, una sorta di famiglia allargata, dove l’affetto e la stima regnavano sovrani".