Droga, alcol e minorenni "I genitori sono disperati"

La Comunità Incontro: "Nel fine settimana riceviamo tante richieste di aiuto". E fa scalpore il caso del dodicenne a cui il padre avrebbe fatto sniffare cocaina

"La Comunità Incontro è anche una sorta di ’pronto soccorso’, nei fine settimana riceviamo tante telefonate da genitori disperati che non sanno come gestire i figli, sempre più spesso minorenni, che rientrano in casa completamente ubriachi o sotto l’effetto di droghe". Così Giampaolo Nicolasi, coordinatore della Comunità Incontro di Amelia fondata da don Pierino Gelmini. E’ un’emergenza genereale quella dei minorenni, spesso bambini. E’ il caso del dodicenne a cui il papà, secondo la denuncia che la mamma ha presentato ai carabinieri, avrebbe fatto sniffare cocaina. E’ stato il proprio il ragazzino a raccontare il fatto alla mamma, che ha sottoposto il figlio ad analisi private che avrebbero confermato l’assunzione. La coppia (entrambi ternani, 40 anni lui e 35 lei) è in via di separazione. "E’ una vicenda molto dolorosa - commenta l’avvocato Federico Favilla che, con il collega Giacomo Marini, assiste la donna - Tutto nasce dalla versione del figlio, che ha raccontato alla mamma l’episodio. Lei è rimasta inizialmente incredula, ma ha voluto verderci chiaro. Da qui le analisi e la successiva denuncia ai carabinieri. Le indagini restano in svolgimento". "Abbiamo già avanzato la richiesta, come ha già fatto il pubblico ministero, di revocare la potestà genitoriale dell’uomo", aggiunge l’avvocato Marini.

Proprio i minorenni sono sempre più al centro di un fenomeno allarmante. "Sta entrando in Comunità un ragazzino di appena 14 anni - continua Nicolasi –, è il nostro ospite più giovane. Purtroppo ci sono casi di diepndenze che coinvolgono anche ragazzi e ragazzi ancora più piccoli. La fascia 13-15 anni è quella maggiormente esposta in questo momento storico. Come detto, soprattutto nel fine settimana riceviamo tante telefonate di genitori disperati, che non sanno come affrontare il rientro in casa di figli minorenni sotto l’effetto di alcol o di droga. Il nostro centralino è sempre a disposizione". La Comunità Incontro come gestisce questa emergenza? "Promuoviamo il ’Progetto In-dipendenza’ che si sviluppa in tre fasi – spiega il coordinatore della struttura di recupero –. la prima fase, In-stada, prevede i nostri pulmini appunto nelle strade, per assistere chi ha bisogno. La seconda fase, In-classe, riguarda l’informazione e la formazione nelle scuole; la terza fase è In-ascolto, e ci vede pronti nel rispondere alle richieste di aiuto. Basta chiamare il nostro centralino, noi siamo qui".

Stefano Cinaglia