Donne vittime di violenze e stalking Richieste di aiuto cresciute del 136%

Le chiamate al 1522 sono state 610 dall’Umbria nel 2021, contro una media di 250 degli ultimi tre anni. A livello regionale la domanda di sostegno da parte delle vittime è stata dieci volte più alta rispetto all’Italia

Migration

Il vero boom di informazioni e richieste di aiuto da parte di donne vittime di violenza e stalking c’è stato l’anno scorso e non nel primo anno di pandemia come era apparso dai primi dati. Secondo i dati raccolti da Istat in particolare, è stato l’ultimo trimestre del 2021 quello con il maggior numero di telefonate e messaggi arrivati al centralino 1522 della presidenza del Consiglio dei ministri. Con un aumento rispetto ai dodici mesi precedenti di quasi venti punti percentuali da parte delle vittime e del 136 per cento da parte di donne che hanno chiesto informazioni e che quasi sempre sono anch’esse vittime di abusi fisici o psicologici.

E’ molto probabile, secondo quanto rivela Istat, che le campagne di sensibilizzazione promosse dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza di Palazzo Chigi sui canali televisivi e rilanciate sui social tra la fine di marzo ed aprile 2020 abbiano rinforzato, infatti, il messaggio dell’importanza della richiesta di aiuto per uscire dalla violenza, che alla luce dei nuovi dati aggiornati, confermano la loro rilevanza.

E c’è subito un elemento che balza agli occhi e cioè che la richiesta da parte delle donne umbre vittime di stalking e violenza, nell’ultimo trimestre è stata molto più elevata rispetto al dato nazionale: se l’incremento in Italia non ha raggiunto il 2,4 per cento, nella nostra regione l’aumento è stato del 40 per cento. Variazione un po’ più contenuta nell’intero anno e comunque pari al 19,4% per cento (172 richieste in totale nel 2021). Ed emerge ancora una volta come il picco di chiamate trimestrali si sia verificato sia nel 2020 che nel 2021 durante il periodo dei lockdown: 57 e 58 le chiamate al 1522 provenienti dall’Umbria nel secondo trimestre dei due anni presi in considerazioni. Nel 2018 e 2019 erano state 35 e 33.

Ancor più marcato l’aumento di chi chiede informazioni al numero del Ministero: in 610 lo hanno interpellato l’anno scorso, contro le 258 chiamate dell’anno prima. Erano state invece 262 nel 2018 e 240 nel 2019. Un vero e proprio boom, con un incremento del 136 per cento da un anno all’altro, il doppio di quello a livello nazionale (+ 65,3%).

"La crescita maggiore del 2021 – secondo Istat -, è legata soprattutto alla maggiore conoscenza del 1522, come visibile dall’analisi delle motivazioni di chiamata (richiesta di informazioni su come possa aiutare il numero anti-violenza e su informazioni giuridiche) e alle richieste di aiuto non strettamente legate alla violenza (richieste fuori target).

Per le vittime, i motivi che inducono a contattare il numero di pubblica utilità sono le richieste di aiuto e le segnalazioni di casi di violenza e per informazioni sui Centri antiviolenza presenti enlla propria regione. Il servizio 1522 svolge dunque un’importante funzione di snodo a livello territoriale tra i servizi a supporto di coloro che vi si rivolgono: il 68,8% delle vittime nel quarto trimestre 2021 è stata indirizzata verso un servizio territoriale e di queste il 93,5% è stata inviata ad un Centro antiviolenza, dato in aumento rispetto al trimestre precedente.

Michele Nucci