Danni alla villa di Del Papa e carne al veleno in giardino

L’azione rivendicata dagli anarchici richiamando la strage alla Umbra Olii e solidarizzando con Alfredo Cospito, in carcere per un fallito attentato

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La protesta anarchica per chiedere la liberazione dal 41 bis di Alfredo Cospito, che ha riguardato Spagna e Germania, tocca anche la città di Spoleto. Ignoti hanno preso di mira la villa dell’imprenditore Giorgio Del Papa che si trova nella prima periferia della città.

Con della ’diavolina’ hanno tentato di bruciare il campanello esterno dell’abitazione e nel giardino dell’imprenditore è stata rinvenuta una busta contenente della carne risultata avvelenata. A rilevare l’incursione, avvenuta presumibilmente nelle ore notturne, sono stati i carabinieri della Compagnia di Spoleto, coordinati dalla capitano Teresa Messore, che hanno effettuato tutti i rilievi del caso avviando l’indagine per tentare di individuare gli autori del gesto. Al vaglio degli inquirenti ci sono già le immagini del sistema di videosorveglianza della villa.

Il gesto è stato rivendicato dagli stessi presunti autori su un sito internet di matrice anarchica ed è stato definito "un piccolo gesto per denunciare la coerenza classista del sistema giudiziario italiano" e per esprimere quindi solidarietà ad Alfredo Cospito che da 40 giorni ha attivato lo sciopero della fame e sta scontando la pena al regime del 41 bis per l’attentano fallito nel 2006 contro la Caserma Allievi Carabinieri a Fossano, che non provocò vittime. Gli anarchici mettono in relazione la vicenda di Fossano a quella di Campello sul Clitunno, quando, sempre nel 2006, all’Umbria Olii persero la vita quattro persone a causa di un incidente sul lavoro.

Il titolare dell’azienda, Del Papa, è stato condannato in via definitiva nel 2017 a 4 anni e 7 mesi di reclusione e gli anarchici scrivono che "gli stragisti veri, gli industriali, i capitalisti, se la spassano nelle loro ville". Non è la prima volta che gli anarchici scelgono la città di Spoleto per manifestare solidarietà a Cospito. Di recente si è tenuta una manifestazione davanti al carcere di Maiano, ma la solidarietà è stata espressa anche attraverso diverse scritte comparse sui muri dei palazzi della città, inneggiando la liberta dell’anarchico.

Lo stesso Cospito è anche il principale indagato dell’inchiesta a carico delle Procure di Milano e Perugia, che coinvolge altre cinque persone accusate, a vario titolo, di aver istigato al terrorismo e all’eversione dell’ordine democratico, attraverso un periodico clandestino chiamato "Vetriolo".

In questa indagine è finito anche lo spoletino Michele Fabiani e secondo la Procura i sei indagati avrebbero individuato Spoleto come base logistica.

Daniele Minni