
Nel giorno dei patroni San Florido e Amanzio ha invitato a "un nuovo inizio per il bene della città e della chiesa" il vescovo monsignor Luciano Paolucci Bedini durante l’omelia pronunciata ieri nel duomo, gremito di fedeli. "Tanti aspetti del nostro vivere sociale ed ecclesiale chiedono coraggiose ristrutturazioni. Le fatiche e le preoccupazioni per ciò che non sostiene più una sana e concorde vita cittadina, hanno bisogno del contributo di tutti e del confronto umile e rispettoso di ogni componente sociale per trovare strade di crescita sostenibile e di integrazione dignitosa", ha detto il vescovo accennando poi alla crisi di fede. "Anche sul fronte della comunità cristiana, laddove grava ormai il peso di un deciso calo dell’affezione dei fedeli e di un sofferto dialogo con la cultura odierna, ciascuno di noi e tutti insieme siamo responsabili di un processo convinto e fiducioso di rinnovamento". In Duomo ieri c’era tutto il clero diocesano, i massimi rappresentanti istituzionali dei comuni del comprensorio, insieme alle autorità militari. Il sindaco di Citerna, Enea Paladino, ha offerto l’olio per la lampada votiva accesa davanti ai Santi Patroni, "segno dell’antico legame tra la comunità ecclesiale e quella civile, nel nome di questi nostri padri fondatori". Il primo cittadino tifernate Luca Secondi nel suo indirizzo di saluto ha ricordato come "la solennità dei santi patroni – Florido vescovo, Amanzio sacerdote e Donnino laico eremita – è molto sentita e vissuta da sempre dai tifernati. È la festa della chiesa diocesana, della città e anche dell’intero territorio dell’Altotevere".
Cristina Crisci