Covid Umbria, "pochi ricoveri in terapia intensiva. Ma proteggiamoci dalle varianti"

Il professor Edoardo De Robertis: "Profilassi fondamentale. Si può essere contagiati anche da vaccinati ma in questi casi l’ospedalizzazione non è così grave da richiedere il ricorso alla Rianimazione"

Il professor Edoardo De Robertis

Il professor Edoardo De Robertis

Perugia, 3 agosto 2021 - Covid, la variante Delta (cui si sta aggiungendo la Delta Plus) corre. I contagi aumentano, soprattutto tra i giovani nella fascia 14-29 anni. A fronte di questo dato qual é la situazione negli ospedali? Lo abbiamo chiesto al dottor Edoardo De Robertis, professore associato in anestesiologia all’Università degli Studi di Perugia e attuale Presidente dell’European Board of Anaesthesiology, centro nel quale si decidono i protocolli formativi degli specialisti in anestesia e rianimazione. "Di fatto al momento gli ospedalizzati sono per lo più giovani uomini non vaccinati. E questo potrebbe essere spiegato con l’effetto-assembramenti per l’euforia degli Europei che ha prodotto un aumento nei contagi che non hanno avuto però poi l’andamento esponenziale che ci si aspettava. Tanto che si è verificata una sorta di stabilizzazione della curva epiedemiologica. Fenomeno osservato anche in Inghiltrra e Francia".

Quindi in realtà cosa sta succedendo? "Non lo sappiamo ancora con certezza. Dobbiamo però valutare l’impatto che quello che sta accadendo ha sul servizio sanitario. I dati ci dicono che sono aumenti i ricoveri sia in ordinario che in terapia intensiva ma in modo tutto sommato relativo rispetto al numero dei contagi. E sorattutto le terapie intensive vedono un numero di pazienti non elevatissimo. Speriamo che continui così e che dopo il picco il numero dei positivi si vada appiattendo. Quello che fa paura a noi medici però è che non c’è grande attenzione in giro, soprattutto tra i giovani".

E tra un po’ ci troveremo a fare i conti con l’effetto-vacanze, specie dei ragazzi. "Esatto. C’è da dire che la copertura vaccinale sembra funzionare. I ragazzi tornano dal mare magari positivi ma non infettano più nonni e genitori. Certo, adesso bisogna andare a cercare i titubanti. Perchè che il vaccino funziona è sicuro. Infatti abbiamo degli ospedalizzati anche vaccinati ma non sono gravi".

Si tratta di persone che hanno già avuto la seconda dose? "Sì, anche questi possono venire contagiati dalle nuove varianti. ma non con situazioni tali da richiedere il ricovero in Rianimazione".

La sua sensazione per Settembre? "Tutto dipenderà dal numero dei neovaccinati e dalla diffusione del virus. Se la campagna va avanti come sta procedendo eviteremo, speriamo, almeno le conseguenze più gravi".

Lei è a favore dei vaccini anche per i più giovani? "Sì. Tra l’altro si stanno vedendo effetti gravi del virus anche nei bambini più piccoli. Abbiamo avuto in giugno un allarme dalla Georgia, Usa, per delle polmoniti interstiziali in piccini di 1, 2 anni, che di solito si verificano in inverno, mentre adesso lì ci sono 40 gradi. Certo, per i bimbi così piccoli qualche valutazione in più si deve fare. Ma nei giovani scolarizzati il vaccino è senza dubbio consigliabile".

Eviteremo l’incubo dell’autunno scorso? "Speriamo. Con il vaccino, le mascherine ed evitando gli assembramenti avremo più possibilità. Il vaccinato è più protetto ma deve valutare il fatto che può essere comunque veicolo di contagio. Il rispetto e la salvaguradia della comunità sono fondamentali. Per cui anche se la legge non lo impone al momento io la mascherina sui mezzi pubblici ad esempio la terrei. Anche entrare in un ristorante con il volto protetto è tutto sommato un piccolo sacrficio, una piccola limitazione rispetto alla salvaguardia della salute generale. Non ci possiamo più permetterci un ulteriore blocco lavorativo o un sovraccarico sulle strutture ospedaliere. E’vero che ormai ci siamo organizzati. Non mancano i posti di terpaia intensiva ma il personale è sempre lo stesso. E poi non c’è più solo il Covid c’è tutto un altro mondo sanitario che fa fatica a rientrare a pieno regime. Stiamo cercando di recuperare tutte quelle attività che il Covid aveva bloccato".