Nel cuore dell’Umbria, all’interno del Museo Eroli della città Narni, si cela un reperto tanto affascinante quanto inaspettato: una vera e propria mummia egizia custodita in un antico sacrofago ligneo. Un incontro sorprendente per i visitatori, che si trovano di fronte ad un reperto dell’antico Egitto in un contesto profondamente diverso. Questa incredibile opera è giunta a Narni nel 1920 grazie alla stravagante personalità di Edoardo Martinori, ingegnere romano e grande appassionato di cultura orientale. Proveniente dal Tempio di Horus ad Edfu, il sarcofago risale al IV secolo a.C. e la mummia, che non appartiene al sarcofago, è quella di una giovane donna incinta di vent’anni e di etnia nubiana, morta per una tenia provocata da carne di maiale cruda. La mummia è protetta da una teca di vetro, il corpo è bendato e decorato con la tecnica del cartonage. Il sarcofago è antropomorfo ed è esposto mettendo in evidenza le sue due parti, coperchio e cassa, decorate con geroglifici e varie allegorie. I geroglifici sono molto interessanti in quanto, oltre a riportare il nome del defunto, Ramose sacerdote di Horus, riportano alcune formule magiche del “Libro dei Morti”.
Ma perché questa donna è stata deposta in un sarcofago non predisposto per lei ? Forse il sacerdote, a cui era destinato, ha donato il proprio sarcofago per dare una degna sepoltura alla giovane morta improvvisamente? Ma i misteri non finiscono qui...esiste anche un presunto legame tra la mummia ed il personaggio di Aida di Giuseppe Verdi. Il compositore si sarebbe infatti ispirato alla storia d’amore tra Radames (il Ramose del sarcofago) ed una giovane etiope, che furono alla fine sepolti insieme.
Anche il famoso critico d’arte Vittorio Sgarbi analizzando la mummia, il suo percorso e la sua storia, ha ipotizzato questo legame di ispirazione all’opera. Coincidenze, forse, ma abbastanza intriganti da alimentare ancor di più la leggenda. La storia della mummia è stata anche protagonista di una puntata del programma televisivo “Voyager”, condotto da Roberto Giacobbo e ha ispirato il fumetto “Aida nel sarcofago di Ramose”, realizzato sulla base degli studi dell’egittologa Edda Bresciani. Narni continua così a conservare uno dei misteri più enigmatici ed affascinanti della nostra penisola, questa mummia suscita ancora curiosità e domande...senza svelare del tutto i segreti che nasconde. Non solo, il “mistero“ attrae ogni anno centinaia e centinaia di visitatori che approdano da queste parti anche per scorprire le bellezze del territorio.