Coronavirus Umbria: ventimila test immunometrici

Il direttore alla Sanità, Dario, annuncia test che saranno fatti sui prelievi di sangue

Il direttore alla Sanità dell'Umbria Claudio Dario e l'assessore regionale Luca Coletto

Il direttore alla Sanità dell'Umbria Claudio Dario e l'assessore regionale Luca Coletto

Perugia, , 8  maggio 2020 - «Il test sierologico rapido, anche se non è così sensibile e specifico, non è utilizzato come screening di massa ma lo impieghiamo perché è funzionale in situazioni particolari in cui occorre rapidità di risposta»: a spiegarlo è stato il direttore regionale alla sanità, Claudio Dario. Il quale ha annunciato anche l'impiego di 20 mila test sierologici immunometrici che devono essere fatti su prelievo di sangue. Dario si è soffermato sull'affidabilità dei test sierologici rapidi. «Dire che non sono poi 'diagnostici' - ha spiegato - significa affermare che il risultato non è definitivo per quanto riguarda la positività. Parliamo di specificità e sensibilità diverse che sono relativamente basse e rispetto a questo abbiamo fatto uno studio su quasi 1.200 test, sviluppati in parallelo con i molecolari, per capirne le caratteristiche. Quello che è emerso è che questo test, nell'attuale fase epidemica, ha un potere predittivo negativo molto alto. Se il test è positivo la specificità è invece minore e viaggia tra 1/4 e 1/3 rispetto al numero complessivo. Il confronto è fatto con il molecolare che comunque non ha il 100% di sensibilità e specificità, tanto è che pure questo lo si ripete due volte quando è negativo». Per Dario quindi, in questa fase, «non si ha uno strumento preciso e chiaro ma più strumenti». Il direttore regionale alla sanità ha annunciato, inoltre, che è previsto un incremento del numero dei test, sierologici e molecolari, e l'arrivo di una novità rispetto alle scorse settimane. «Mentre a marzo e aprile avevamo sostanzialmente i test sierologici rapidi qualitativi - ha detto Dario - adesso abbiamo anche quelli immunometrici con prelievo di sangue acquistati per poter monitorare anche la successiva fase dell'epidemia». Per i molecolari la Regione Umbria ha poi previsto un incremento con sostanzialmente un raddoppio rispetto a quelli che si stanno facendo ora, passando a 3 mila al giorno, tra rapidi e standard. In merito ai test sierologici nei laboratori privati, infine, Dario ha spiegato che questa «è solo una possibilità in più offerta ai cittadini che lo ritengano necessario, ma non in prima persona, visto che ci deve essere comunque una prescrizione del medico». «La popolazione generale - ha detto - non è un target significativo per la singola diagnosi, e quindi il medico valuterà di volta in volta se ci sono situazioni grigie che lo richiedono».

Intanto, con l'approvazione del protocollo 'Tsunami', da parte del Comitato etico regionale, è prevista ora la possibilità anche in Umbria di verificare l'efficacia della terapia con plasma da donatori convalescenti Covid-19, su pazienti affetti dalla stessa patologia con polmonite grave.