Coronavirus, micro-focolaio a Corciano

Dopo quelli di Mugnano, Castel Ritaldi e Trevi, ora due nuovi casi di positività. "Contagiati all’estero: anche loro sono asintomatici".

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di Michele Nucci

Un altro micro-focolaio da Covid. Stavolta è a Corciano dove l’Azienda sanitaria Usl 1 ha scoperto due nuovi positivi. Salgono così a quattro i "mini-cluster" che si sono accesi nell’ultima settimana in Umbria: si tratta di Mugnano (alle porte del capoluoogo regionale), Castel Ritaldi, Trevi e Corciano. Tutti micro focoloai che si sono creati poiché le persone contagiate sono state all’estero, in Paesi dell’Est Europa o della ex Jugoslavia. Le autorità sanitarie fanno comunque sapere che la situazione al momento resta sotto controllo.

"Siamo stati allertati dalle autorità sanitarie che due nostri concittadini hanno contratto all’estero il virus – fa sapere il Comune di Corciano dalla sua pagina Facebook –. Le loro condizioni sono buone e da quanto affermato dalle autorità sanitarie stesse sembrerebbero non aver avuto contatti nella nostra comunità. Ovviamente – aggiunge l’amministrazione comunale – monitoreremo la vicenda, così come fatto da inizio epidemia. A loro tutto – conclude il post – l’affetto della comunità corcianese ed ovviamente un grande augurio di pronta guarigione".

Nell’ultima settimana sono stati ben undici i nuovi positivi, numeri che restano sempre bassi rispetto al picco di marzo e aprile quando se ne registravano tra i 60 e 70 al giorno, ma che raccontano come anche in Umbria con la ripresa degli ingressi e delle uscite da e verso l’estero ci sia un ritorno – pur sempre contenuto – dei contagi. L’unica variazione rispetto a ieri è dunque quella dei due positivi in quanto non ci sono stati né guariti, né tantomeno nuovi ricoveri.

Di sicuro in questi giorni emerge come funzioni a dovere il servizio della Asl a che riesce rapidamente a isolare i positivi e mettere sotto monitoraggio i contatti. il Servizio di igiene e sanità pubblica (Isp) del Dipartimento di prevenzione, a cui è attribuita gran parte delle attività sanitarie di coordinamento e contenimento della pandemia, fin dalle primissime fasi infatti, procede con la massima tempestività nell’identificazione dei casi positivi e dei loro contatti. In particolare, a seguito di segnalazioni di casi con sintomatologia suggestiva di Covid-19 (fondamentale la collaborazione con la medicina generale e la pediatria di libera scelta), il Servizio Isp dispone il test diagnostico con tampone molecolare nelle 24 ore successive; in caso di negatività dopo ulteriori 2448 ore viene effettuato un ulteriore tampone di conferma.

Qualora poi si verificasse un caso di positività, l’Isp viene avvisato in tempo reale, in qualsiasi giorno e orario, dal laboratorio e si attiva la quarantena del positivo e la ricerca dei contatti a rischio. Questi ultimi vengono raggiunti nelle 24 ore successive, messi in isolamento, sottoposti a tampone e seguiti dal sistema di sorveglianza.

Ciò è valido sia per i contatti familiari, per le amicizie e i colleghi di lavoro, questi ultimi in collaborazione. Oltre alla gestione dei casi Covid, all’Isp è affidata anche l’intera attività di controllo dei rientri da Paesi esteri e delle persone risultate positive al test sierologico.