Contenimento siluri, operazione chiusa

Umbertide, é stata la prima condotta in un campo-gara di pesca sportiva. "Un risultato davvero notevole"

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Una sessantina di pesci per un totale di cinque quintali di pescato. Questo il risultato finale dell’operazione di contenimento dei siluri nel campo gara di pesca sportiva di Umbertide, iniziato mercoledì scorso e terminato ieri.

La ’caccia’ all’animale - un predatore dagli anni ‘50 infesta i fiumi italiani e dagli anni ‘80 anche il Tevere con enormi danni alla fauna ittica - ha riguardato l’impianto dallo slargo sotto le mura della città fino alla centrale idroelettrica di Montecorona, zona in cui la bonifica è stata ostacolata dalla profondità del fiume, che raggiunge in certi punti anche i 10 metri.

L’operazione, la prima in Italia di questo tipo effettuata in un campo gara, ha destato grande attenzione e soprattutto tanta soddisfazione tra gli sportivi. Sandro Zucchini responsabile dell’associazione Amici del Tevere commenta: "Il risultato raggiunto è davvero notevole, siamo davvero contenti di quanto avvenuto sotto gli occhi di tanti curiosi e soprattutto di appassionati venuti anche da fuori città. Ci auguriamo che a questa possano seguire altre azioni di contenimento del siluro e di salvaguardia del nostro rinomato pesce".

L’intervento, organizzato dalla Fipsas umbra, ha trovato sponda nella Regione ed in particolare del dottor Michele Croce, responsabile della sezione di Tutela del patrimonio ittico e pesca sportiva. L’ente ha demandato l’esecuzione tecnica del lavoro a Thomas Busatto, biologo di grande esperienza, coadiuvato da una squadra di abili pescasportivi che hanno operato con due piccoli natanti, un apposito storditore elettrico a basso voltaggio ed una rete a maglie larghe per catturare i siluri senza danneggiare le altre specie.

I predatori catturati sono stati conferiti presso un’ azienda specializzata per lo smaltimento. Sottolinea Vanni Giorgioni, presidente regionale Fipsas: "Dato che il pesce siluro mangia altri pesci in quantità equivalente al 10% del suo peso in un giorno, abbiamo salvato parecchi cavedani e non solo. Siamo soddisfatti poi perché abbiamo avuto la dimostrazione che si, questo pesce è presente nel campo gara, ma il fenomeno non così invasivo, almeno ad oggi. Contiamo come Fipsas di ripetere l’operazione in collaborazione con la Regione. Soddisfatta anche l’amministrazione comunale che ringrazia Fipsas, l’assessorato regionale all’Ambiente e gli Amici del Tevere sottolineando la positiva sinergia tra enti ed associazioni.

Pa.Ip.