
In collegamento i cronisti dell’Hospe Vita
Il cielo è coperto da una pioggia di meteoriti, le pareti delle camere sono bianchi specchi lunari che riflettono la stanchezza e il dolore di essere reclusi qui! Il silenzio è rotto dalla cadenza delle gocce nei tubi delle flebo, i pensieri vagano, mentre si profila un’altra giornata in questa galassia parallela, dentro l’asteroide ROP11 (Reparto di Oncoematologia Pediatrica). Siamo i pazient-alienS, i “Coniglietti bianchi”, alunni dell’Hospe-Vita, incapsulati temporaneamente dentro una bolla spazio-temporale. Quest’anno siamo circa 25 a lottare contro la temibilis leucemius, che per essere sconfitta necessita di ogni arma e strategia possibile!
Nell’asteroide le capsule-alloggio sono 9, suite dotate di ogni confort: computer, wifi, poltrona-letto per l’assistenza dei parentS, luminoso affaccio sullo spazio circostante, bagno privato. Prima colazione in camera, ricca e gustosa; personale solare, paziente, educato e gentile. Spazi accoglienti e sterilizzati, ma colorati e a misura di piccoli alienS, che hanno bisogno di ritrovare la loro dimensione di bambini e alunni, non solo di pazientS!
Non ci si spiega come si finisce in questo buco nero; qualcuno di noi è stato prelevato a scuola, qualcuno da altre navicelle spaziali, molti vengono da fuori orbita o da altri pianeti, ma questa è una galassia di eccellenza! Ti ritrovi con un equipaggio stellare, ognuno ha il suo compito, per curarti, sostenerti, garantire che il contatto con la Terra continui ad alimentare la fiducia e la speranza del rientro alla base.