"Coma etilico e sballo. E’ ora di dire basta"

Lo psicologo Trivelli, esperto in disagio giovanile, dopo quanto accaduto ai Prati di Stroncone: "Genitori troppo amici e fan dei figli"

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Ai Prati di Stroncone per vedere la stelle nella notte di San Lorenzo. Tanti giovanissimi. Esperienza suggestiva, detta così. Un’abitudine che si ripete da qualche anno. La ’foto’ che impressiona, però, è tutta un’altra. "Bilancio della giornata: orde di ragazzini a partire dai 14 anni tutti ai Prati di Stroncone, lasciati a dormire sotto le stelle. Oggi: messaggi su messaggi di gente ubriaca e drogata. Ragazzine classe 2007 che alle 21.30 erano già in coma etilico. Ambulanze che venivano su e giù dai bivacchi. Oggi ho fatto tutti tossicologici positivi. Ma io dico, è possibile una situazione del genere? Ma basta!".

A squarciare non il cielo ma la gravità del fenomeno è un post, datato 11 agosto, del dottor Giulio Trivelli, sociologo e psicologo, esperto in disagio giovanile e dipendenze.

"Alcuni pazienti mi hanno raccontato quello che era successo ai Prati nella serata di San Lorenzo – spiega il libero professionista –. Allora, allertato dalla situazione, in un canale Instagram che tratta il rischio dipendenze per i giovanissimi ho chiesto se le informazioni che avevo ricevuto fossero esatte: molti le hanno confermate. Tutti hanno riferito che sembava di essere ad un ’rave’. Conferme anche da diversi genitori, che hanno visto i figli tornare a casa ’strani’. Molti miei pazienti sono risultati positivi ad alcol e droghe: ragazzi che stanno cercando di uscire dalla dipendenza ma che in questa occasione hanno avuto una ricaduta. Purtroppo quanto mi era stato raccontato è risultato veritiero".

Com’è possibile che anche la notte di San Lorenzo ai Prati di Stroncone si trasformi in un ’festival’ dell’uso di alcol e droghe?

"I ragazzi mi hanno detto che da qualche anno in questa serata si riuniscono ai Prati e già l’anno scorso mi avevano accennato del fatto che si era creata una situazione abbastanza pericolosa in termini di devianza. Stavolta è andata decisamente peggio".

A Terni e in generale nel comprensorio c’è un’emergenza riguardo il disagio giovanile?

"Il trend di questi fenomeni è in crescita ovunque, a livello nazionale ed europeo. Terni sembra sia particolarmente esposta, con dati statistici più elevati. In collaborazione con Cnr e Comune sto conducendo una ricerca in questo senso; i risultati ancora non sono disponibili ma saranno presentati ufficialmente ad ottobre".

Ci sono aree in cui la devianza giovanile emerge maggiormente?

A Terni la concentrazione della devianza sociale è tutta in pochi luoghi; i posti frequentati da giovanissimi poi si trasformano inluoghi di devianza. Purtroppo c’è un totale scollamento tra agenzie di socializzazione e giovani. Faccio l’esempio della “movida“: tanti locali ma poche proposte per i più giovani.

Nel post si può notare anche un riferimento indiretto ai genitori. Hanno colpe? Quali nel caso? .

"In psicologia si una l’espressione ’genitori elicottero’. Cioè genitori che trasportano i figli nelle esperienze e poi li riprendono, senza però accompagnarli nel vissuto di queste esperienze. L’attuale generazione di genitori crede che bisogna essere fan e amici dei figli, in una tendenza narcisistica in cui tutti i figli sono perfetti. Ma quando gli adolescenti, cosa assolutamente naturale, criticano i genitori, questi ultimi vanno nel panico. E il percorso di crescita dei figli viene distorto.

I giovanissimi d’oggi tendono a fare tutti le stesse cose, nelle generazioni passate c’era invece la voglia di distinguersi, è d’accordo?

"Sì, esistono infatti i prinicipi della convergenza e della divergenza".

Stefano Cinaglia