Sono tornati a Perugia anche da Basilicata e Sicilia alcuni dei pazienti che negli anni hanno intrapreso un percorso di cura nel capoluogo umbro, con il sostegno del Comitato Daniele Chianelli. In occasione del convegno “Ritorno alla vita: 34 anni di impegno a favore dei malati oncoematologici”, organizzato dal Comitato alla sala dei Notari. "Tornare a Perugia? Come se fossi in una seconda famiglia dove ti senti a casa", ha detto Pietro, che è arrivato dalla Sicilia. "Dobbiamo tutto al Residence, ai dottori che ci hanno seguiti con il massimo delle loro capacità, sempre con umanità nel momento di difficoltà in cui affronti il percorso. Sono speciali", ha aggiunto Francesco che vive in Basilicata. Sono passati otto anni e mi sento a casa, il Comitato è una famiglia come le persone conosciute durante questo percorso". In questi mesi ha conosciuto anche la persona diventata compagna di vita. "Quell’estate arrivò una famiglia dalla Calabria – ha ricordato ancora Francesco – c’era Elvira che o continuato a sentire dopo essere tornato a casa. In un momento difficile della vita non c’è stato solo sofferenza e dolore, ma anche questo regalo che mi porta tanta gioia". Come altri, Francesco ha sottolineato che "il percorso ha portato gran parte alla cura, ma anche che ancora oggi leucemie e tumori del sangue danno del filo da torcere. Da qui un appello: continuare a investire sulla ricerca. Io sono vivo grazie ai farmaci che 10 anni prima non esistevano, ho avuto qualche chance in più". A margine del convegno, il presidente del Comitato Franco Chianelli ha sottolineato il valore delle amicizie nate negli anni. "In una giornata particolare – ha sottolineato – si parla di oncoematologia pediatrica, bambini, adulti e anziani, ma la cosa più importante sono le testimonianze. Sono venuti qua per ringraziare ciò che viene fatto a Perugia, per i risultati eccezionali che otteniamo, perché è rimasta un’amicizia e loro seguitano ad aiutarci". Tra i tanti interventi quelli dei medici e delel varie strutture e della sindaca Vittoria Ferdinandi, che ha incontrato i pazienti. "Mi hanno detto – ha evidenziato – che si sentono a casa nonostante quello sia stato un periodo di lotte e di dolore molto importanti, segno che Perugia li ha saputi accogliere al meglio grazie al Comitato".
CronacaChianelli, 34 anni per gli altri: "Siamo tornati alla vita"