REDAZIONE UMBRIA

"Cava di basalto, no all’ampliamento"

Orvieto, il neo costituito comitato: "Una distrazione che interessa tutto il territorio. Sarà abbattuto un antico casale"

Un ampliamento da bloccare ad ogni costo. L’ennesima battaglia ambientalista che scuote l’orvietano è quella che ha per oggetto l’incremento di una importante cava di basalto che si trova nella zona del Botto. Si tratta della cava la Spicca la cui attività estrattiva è stata gestita per circa trent’anni della società Sece mentre in seguito è subentrata la società La Spicca che adesso ha presentato un ulteriore ampliamento grazie al quale si prevede di poter proseguire l’attività estrattiva per altri venti anni. Un ampliamento che sarebbe compatibile con il piano regolatore comunale ma adesso a doversi pronunciare sarà la Regione.

A opporsi al progetto è il neo costituito comitato “Amici del Botto“ che considera l’ampliamento un vero e proprio attacco all’ambiente. "Dopo oltre trent’anni di sfruttamento, e con dei lavori di ripristino a dir poco discutibili, ora si profila un ulteriore scempio di oltre 30 ettari che si prolungherà, nuovamente, per decenni – dicono i promotori del comitato – l’attività estrattiva è andata avanti in modo quasi ininterrotto nonostante diverse segnalazioni, sia per i rumori prodotti dai processi di lavorazione, che per le vibrazioni indotte dal brillamento delle mine alle abitazioni private". Il comitato parla di una "distruzione che non interessa solo i residenti della zona in cui si trova la cava, ma tutto il territorio di Orvieto e della regione, in generale". Va oltretutto tenuto conto "che sarà abbattuto anche un antico casale che rappresenta una testimonianza storica del nostro territorio e che si trova nelle vicinanze di un’area già soggetta a vincolo archeologico per ritrovamenti di epoca romana". Anche dal punto di vista autorizzativo ci sono delle perplessità.

Il comitato fa infatti presente che "per questo nuovo sfruttamento ultradecennale, oltre ad un piano cave fermo al 2005 e ad un piano regolatore approvato da una maggioranza risicata si deve rilevare l’assenza di una valutazione ambientale strategica. Il tutto con un’inchiesta giudiziaria in corso che coinvolge funzionari regionali proprio dell’ufficio cave". Dopo mercoledì 30 marzo, intanto, ci sarà la conferenza dei servizi alla quale verranno presentate le osservazioni dei cittadini in merito al nuovo piano per il prolungamento dello sfruttamento della cava.

Cla.Lat.