REDAZIONE UMBRIA

Caporalato "Rischio sfruttamento: non solo in agricoltura ma anche in altri settori"

Caporalato "Rischio sfruttamento: non solo in agricoltura ma anche in altri settori"

"Il caporalato c’è anche in Umbria e per noi va inteso in senso più ampio: ad esempio, negli appalti al massimo ribasso o nelle cooperative che danno paghe da fame ai dipendenti". Lo ha detto Maurizio Molinari, segretario generale di Uil Umbria, intervenendo al convegno "#CaporALT: il caporalato è mafia", organizzato da Adoc Umbria all’Università per stranieri. All’iniziativa di sensibilizzazione erano presenti anche gli studenti dell’Istituto ‘Patrizi - Baldelli - Cavallotti’ di Città di Castello e dell’Itet ‘Capitini’ di Perugia. "Il problema – ha proseguito Molinari – esiste anche negli enti pubblici che appaltano servizi a cooperative che pagano i dipendenti anche 400 euro in meno di un lavoratore della stessa azienda pubblica. E poi scopriamo che non c’è nessun risparmio. Parliamo di cooperative spurie che adottano contratti che ‘uccidono’ i nostri giovani, firmati da sindacati di scarsa rappresentatività. Ecco perché ci sono i giovani questa mattina. Vogliamo spiegare loro che è necessario battersi per i propri diritti". I lavori sono stati introdotti da Ada Girolamini, presidente di Adoc Umbria, e moderati da Donatella Miliani, viceresponsabile de La Nazione Umbria. Sono intervenuti Ofelia Oliva, direttore di Adoc, Andrea Seppoloni dell’Ispettorato del lavoro di Perugia, Liana Cicchi, vicepresidente di Legacoop Umbria, e per le organizzazioni sindacali i segretari generali Daniele Marcaccioli di Uila Umbria, Stefano Paloni di Feneal Umbria e Maurizio Molinari di Uil Umbria. A trarre le conclusioni la presidente di Adoc, Anna Rea. "Siamo qui per sensibilizzare le persone più vulnerabili, dai migranti ai giovani. Ma occorre che le istituzioni, insieme a Guardia di finanza e ispettori del lavoro, intensifichino i controlli".