LUCA FIORUCCI
Cronaca

Brutale aggressione a San Sisto. Due fermati, altri due ricercati. Sono accusati di tentato omicidio

Svolta nell’indagine: individuati i responsabili dell’incubo tra via Palazzetti e via Albinoni . Si tratta di cittadini tunisini. L’ipotesi resta regolamento di conti per spaccio di stupefacenti.

L’accoltellamento si è consumato a. San Sisto nella notte del 12 maggio

L’accoltellamento si è consumato a. San Sisto nella notte del 12 maggio

Due sono stati fermati, due ancora ricercati. Le indagini sull’accoltellamento di San Sisto, avvenuto nella notte del 12 maggio, sono arrivati a una svolta. I carabinieri, coordinati dalla Procura della Repubblica, hanno individuato i presunti responsabili, cittadini tunisini senza fissa dimora, nei confronti dei quali l’ufficio diretto da Raffaele Cantone ha disposto il provvedimento d’urgenza, rilevando il rischio concreto che gli indagati potessero far perdere le loro tracce. E così, per due di loro, al momento sembrerebbe essere successo, mentre gli altri due presunti componenti del gruppo, sono stati portati in carcere. Uno di questi avrebbe scelto di presentarsi spontaneamente alla caserma dell’Arma di Ponte San Giovanni, accompagnato dal suo legale quando ha capito di essere finito nel mirino degli investigatori. Gli altri due, invece, sono ricercati in Italia e all’estero.

L’episodio, che - come sottolineato dalla Procura - aveva creato particolare allarme sociale, si era consumato tra via Palazzetti e tra via Albinoni, tra i condomini della zona. Un regolamento di conti, secondo quanto emerso dai racconti dei testimoni, con un’automobile utilizzata come ariete nel tentativo di investire il 27enne, anch’egli tunisino, poi ferito a colpi di lama al volto e alla mano, il giovane ha perso anche la falange di un dito. Una spedizione punitiva che sarebbe iniziata con un inseguimento in auto in via Palazzetti per poi concludersi nel parcheggio di fronte al supermercato di via Albinoni, dove in molti hanno assistito all’accaduto e, forse proprio la presenza di tanti testimoni ha evitato che la caccia all’uomo si concludesse in maniera ancora più brutale. Proprio i testimoni, insieme alle immagini delle videocamere di sicurezza della zona, hanno permesso ai militari dell’Arma di individuare i presunti responsabili, già conosciuti, alle forze dell’ordine. Da qui la disposizione del provvedimento d’urgenza voluto dalla Procura che ha permesso di bloccare almeno due presunti componenti del gruppo. Mentre le indagini proseguono, l’ipotesi di una lite tra gruppi di nordafricani per il controllo dello spaccio in città sembrerebbe essere confermata.