Benzina e gpl alle stelle: "E noi paghiamo"

C’è chi é preoccupato e chi invece sdrammatizza e ci scherza sopra. Associazioni critiche: "Aumenta anche il pedaggio autostradale"

Migration

Nuovo anno, nuova raffica di rincari con conseguente stangata per le famiglie italiane, stimata in 2.400 euro per il 2023 dalle associazioni dei consumatori.

Dopo l’aumento dei pedaggi autostradali e della benzina - sulla quale si accende anche la polemica politica - scattano gli aumenti anche nel trasporto pubblico locale, col ritocco al rialzo del prezzo dei biglietti per bus e metro. Rincari che fanno appunto il paio con quelli dei pedaggi sulle arterie di competenza di Autostrade per l’Italia, che dal primo gennaio sono aumentati del 2%, con l’aggiunta di un altro 1,34% dal primo luglio prossimo, e con l’eliminazione degli sconti fiscali sul carburante.

Quanto all’eliminazione del taglio alle accise sui carburanti, le assocazioni dei consumatori stimano un aggravio di spesa in media pari a +366 euro annui a famiglia, mentre Federconsumatori fa notare che il costo di benzina e gasolio è salito di circa 20 centesimi al litro rispetto al 30 dicembre. "Il 2022 si è chiuso con un rialzo dei listini e il 2023 si è aperto con l’aumento delle accise su benzina, gasolio e Gpl, tornate al livello normale del 21 marzo 2022 - avverte Cinzia Fiorucci, che gestisce il distributore di famiglia in via XX Settembre -. La gente lo nota, si lamenta, si rifornisce e se ne và rassegnata”.

Le scritte parlano da sole: benzina e diesel sono alle stelle con prezzi che sul servito toccano anche quota 2.097 al litro. Non ne fanno un dramma Vittorio Settequattrini e Davide Tassieri, che anzi nonostante tutto sono di buon umore ci scherzano sopra, copiandosi la battuta: "Noi ci mettiamo sempre 100 euro. E 100 euro sono rimasti...!". Più preoccupate Sofia Lombardi e Maria Diletta Batinti, che lavorano per un’azienda di autonoleggio. "Con 60 euro di metano -osservano - ci facevamo tutto il mese, ora ce ne vogliono 250. I clienti ci chiedono sconti e arrotondamenti sul noleggio". E c’è anche chi parla del salasso dell’energia. Nicoletta Picilocchi sta pagando la bolletta del gas: "Ho speso 107 euro per tenere acceso il riscaldamento solo due ore la mattina! Non ho mai superato i 18 gradi. La cosa peggiore è che si tratta di aumenti del tutto ingiustificati, con noi consumatori chiamati a pagare il conto della crisi economica in atto: penso che farò ricorso". Per Federconsumatori "la scelta del governo Meloni di non prorogare il taglio delle accise è sbagliata, perché le impennate dei listini alla pompa produrranno rincari a cascata per beni e servizi in tutti i settori", conclude il presidente Sandro Petruzzi. Ed infatti mettendo in fila i ritocchi di prezzi e tariffe, stima una stangata di +2.435 euro a famiglia per l’anno che si è appena aperto. "Cifra che non tiene conto dei possibili ulteriori aumenti delle bollette di luce e gas".

Silvia Angelici