"Attese snervanti e pazienti che fuggono Pronto soccorso da incubo. Reparti in tilt"

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Attese snervanti, pazienti in barella che per una medicazione devono aspettare sei ore, un anziano che fugge dall’astanteria con i parenti costretti a chiamare le Forze dell’ordine per riportarlo dentro. E’ solo una parte della cronaca di una mezza giornata al Pronto Soccorso del Santa Maria della Misericordia. E’ la storia di una lettrice che ha dovuto accompagnare il marito di 87 anni in ospedale, in seguito ad una caduta che gli stava procurando un abbondante sanguinamento.

Parla di "una situazione da incubo. In quelle cinque ore d’attesa - racconta la signora – ne ho viste di tutti i colori. C’era gente in fila dalla mattina. Situazioni inaccettabili, considerando che si sta parlando di sanità e di diritto alla salute. La mia denuncia non è legata al caso personale, ma va a sommarsi a quella di tutti gli altri cittadini che si trovano nella condizione di essere curati. Di recente mi sono trovata a frequentare anche le corsie dell’ospedale. Ci sono pazienti in barella nei corridoi, manca il personale per problemi di ferie e turnazioni, l’organico è sfinito dopo due anni d’emergenza e a quanto risulta non ci sono state assunzioni".

Sull’emergenza sanità, insistono anche Cgil, Cisl e Uil, scesi in piazza di recente per denunciare la situazione. "Il tempo dell’attesa è finito: si sicuro non intendiamo assistere allo smantellamento della sanità pubblica senza reagire - dicono i segretari regionali Vincenzo Sgalla (Cgil), Angelo Manzotti (Cisl) e Maurizio Molinari (Uil) - Tesei e l’assessore Coletto mettano in conto lo scontro con il sindacato su questo tema e su tutti quei provvedimenti che penalizzano le lavoratrici e i lavoratori, così come i tanti pensionati che hanno lottato in passato per garantire lo stato sociale in Umbria".

Silvia Angelici