Minaccia un turista con la spranga, lite nel traffico scatena il "Far West"

Assisi, aggressore preso grazie alla foto scattata dal figlio della vittima

Nella foto la spranga sequestata dalla polizia di Assisi

Nella foto la spranga sequestata dalla polizia di Assisi

Assisi, 23 luglio 2016 - MANOVRA in auto ‘sgradita’, famiglia olandese minacciata con una spranga: ci scappa pure l’incidente (con un autocarro condotto da un nigeriano) e una denuncia per un siciliano sessantenne, residente a Bastia Umbra, per minacce aggravate, violenza privata e possesso ingiustificato di arnesi atti ad offendere. Quest’ultimo, tra l’altro, è stato individuato grazie alla prontezza di un bambino. E’ accaduto l’altro giorno all’ingresso di Assisi, all’incrocio fra via Vittorio Emanuele II e via Marconi, di fronte al Serafico. I fatti nel dettaglio. Un turista olandese, in Umbria con la moglie e i due figli, si accinge a visitare Assisi. Sbaglia strada: invece di andare dritto, verso San Francesco, gira a destra, salvo poi correggersi e virare a sinistra, manovra non rara in quel punto da parte dei visitatori che non conoscono la strada. Il turista si accorge che l’autista del veicolo che lo sta seguendo inveisce nei suoi confronti e suona il clacson. Addirittura lo segue, compie analoga manovra, sorpassa la famiglia straniere, tagliandogli la strada e costringendola a fermarsi. Dal veicolo scende un uomo che si avventa verso lo sportello del turista olandese: brandisce una spranga di grosse dimensioni, urla frasi incomprensibili, ma con evidente tono minatorio. Il turista cerca la fuga a marcia indietro, ma urta un autocarro che stava sopraggiungendo.

PROPRIO l’autista di quest’ultimo mezzo, un quarantenne nigeriano, prende le difese della famiglia olandese, intimando all’uomo con la spranga di smettere. Intanto uno dei figli riesce a scattare una foto della macchina dell’aggressore che sarà fondamentale per la sua individuazione. Intervengono polizia municipale, per i rilievi e Volante del Commissariato, diretto dal vice questore aggiunto Francesca Domenica Di Luca. Viene ricostruita la vicenda e grazie alla targa fotografata viene individuato l’intestatario del veicolo: originario del messinese, da tempo residente a Bastia Umbra, con numerosi precedenti penali, tra i quali resistenza a pubblico ufficiale, minaccia, sfruttamento dell’immigrazione clandestina, per i quali è stato anche arrestato. Individuato, l’uomo prima ha negato, ma poi gli agenti hanno proceduto alla perquisizione dell’autovettura rinvenendo il palanchino (lungo 60 centimetri) corrispondente alle descrizioni fornite. L’uomo è stato portato in Commissariato e quindi denunciato.