Allarme-bombe a Bocca Trabaria. Scatta l’operazione di disinnesco

Off-limits l’intera area del ritrovamento. Gli ordigni collegati tra loro

L'area dove è avvenuto il ritrovamento

L'area dove è avvenuto il ritrovamento

San Giustino,  8 ottobre 2018 - ENTRANO nel vivo questa settimana le delicate operazione di rimozione delle bombe rinvenute nel cantiere di Bocca Trabaria dove è in corso il rifacimento della strada, dopo il pesante crollo dello scorso inverno che ha chiuso il tratto di collegamento con le Marche. Ma il continuo ritrovamento di una serie di ordigni bellici – molto particolari – sta bloccando i lavori. Nei giorni scorsi si è insediato in Prefettura un tavolo di coordinamento convocato dal prefetto Claudio Sgaraglia, anche in risposta alle pressioni dei comuni di San Giustino e Borgo Pace, sul prosieguo dei cantieri per il ripristino della viabilità.

All'incontro erano presenti il sindaco Paolo Fratini, insieme ai tecnici del Comune, quelli di Anas, i comandanti di polizia stradale, carabinieri e vigili del fuoco, oltre al capitano Alessandro Garrone del 6° reggimento Genio Militare di Roma. Proprio gli artificieri hanno fatto presente la particolarità dei tre ordigni ritrovati e l’unicità di questo tipo di disinnesco. Si tratta infatti di grosse bombe già note, ma mai ritrovate collegate assieme, con tanto di spolette innescate e micce unite tra di loro. Le operazioni di disinnesco dovranno essere quindi svolte con la massima cautela, visto l’elevato rischio di esplosione. Inoltre vi è la concreta probabilità che non siano ordigni trasportabili, come era invece accaduto nel precedente ritrovamento dei primi tre.

«Per il momento è stata interdetta l’intera area-che si sviluppa su un raggio di 381 metri dal punto del ritrovamento- chi dovesse essere trovato all’interno di questa area, trasgredendo al divieto, commette un reato perseguibile penalmente, vista l’alta pericolosità degli ordigni», fa sapere la Prefettura. Gli artificieri opereranno a San Giustino proprio in questi giorni.

Nel momento in cui saranno svolte le operazioni di disinnesco l’area interdetta avrà un raggio molto più ampio. Non finisce qui: una volta rimosso il pericolo, le operazioni di bonifica riprenderanno, in quanto devono essere svolti interventi su un fronte di cantiere di circa 30 metri. Non è escluso che nel corso della bonifica altri ordigni possano riemergere.