REDAZIONE UMBRIA

"Abbiamo dato segnali importanti alla comunità"

Questore Giuseppe Bellassai lascia la Questura di Perugia dopo 2 anni di lavoro. Ha lavorato per rafforzare la presenza della polizia e per creare un modello di intervento chiamato "Borghi Sicuri". I cittadini dell'Umbria hanno dimostrato di saper affrontare le criticità con educazione e amore per la loro terra.

"Abbiamo dato segnali importanti alla comunità"

Non fa bilanci dei suoi due anni alla guida degli uffici di via Emanuele Petri, il questore Giuseppe Bellassai, che da ottobre andrà a guidare la questura di Catania, chiudendo, dice, un cerchio essendo lui originario di Ragusa e avendo avuto la città di Catania come punto di riferimento personale e professionale. Non fa bilanci, sostiene, perché i risultati sono sotto gli occhi di tutti. "Due anni di tempo – spiega – sono pochi per poter sradicare completamente certi fenomeni criminali, ma sono sufficienti per poter dare segnali importanti. Ogni criticità, questo lo posso assicurare, non ci è sfuggita, è stata ed è sotto la nostra attenzione". E fa l’esempio di Fontivegge, zona calda "dove continueremo a essere presenti e a intervenire come abbiamo fatto finora". Ma la questura di Perugia, spiega ancora nell’incontro di saluto - che è stato anche l’occasione per inaugurare ufficialmente la sala meeting al quarto piano "Volevo lasciare anche un segno tangibile" - non è solo Perugia. Il territorio è vasto, "ho provato a conoscerne ogni angolo, anche incontrando i sindaci", ma questo non ha impedito di far sentire la presenza della polizia.

"Borghi sicuri è un modello di intervento che abbiamo fortemente voluto perché è l’esempio di quello che deve essere la polizia. Il nostro motto è “esserci sempre“, se non lo possiamo fare in maniera fisica perché i commissariati sono 4 in tutta la provincia, lo facciamo con l’importante attività congiunta con le polizie locali. Lo facciamo non lasciando niente al caso, rispondendo a una mail, a una segnalazione, dando risposte alle richieste che i cittadini ci danno. Insomma, un’istituzione vicina alla gente, presente, in ascolto e pronta a rispondere".

"Senza istituzioni credibili – ha aggiunto il prefetto Armando Gradone, presente all’inaugurazione della sala insieme all’arcivescovo Ivan Maffeis e l’assessore alla polizia locale del Comune di Perugia, Luca Merli – non ci sarebbero cittadini così", come quelli della provincia di Perugia che "non lo dico per piaggeria" aveva sottolineato il questore, "sanno affrontare certe criticità e certi tentativi della criminalità con l’educazione, la mentalità e l’amore per la loro terra che li contraddistingue".

elleffe