
l'Orchestra Dijon Bourgogne
Città di Castello, 15 giugno 2016 - Ci saranno artisti internazionali e progetti creati per l’occasione, prime esecuzione assolute, grandi classici e piccole perle del repertorio. Con una protagonista assoluta, la Francia, alla quale è dedicata la 49° edizione del Festival delle Nazioni, che si terrà dal 23 agosto al 3 settembre a Città di Castello e nei luoghi più suggestivi della Valtiberina. Dopo la presentazione a Roma, al teatro Argentina, è la volta di Perugia dove il festival ha svelato i suoi assi e le sue novità, raccontati con orgoglio dal preside, Giuliano Giubilei e dal direttore artistico Aldo Sisillo, insieme al sindaco Luciano Bacchetta e l’assessore regionale Fernanda Cecchini. «Questa edizione – ha sottolineato Giubilei – fa parte di un progetto triennale sulla Grande Guerra. Dopo l’Austria, c’è la Francia, il prossimo anno ci sarà la Germania, attraverso una proposta di qualità vogliamo contribuire al dibattito su temi di grande interesse e attualità».
Il maestro Sisillo svela il filo rosso del cartellone, con 16 concerti dedicati «a rievocare le musiche, le atmosfere, i molteplici paesaggi sonori che attraversarono Parigi tra la fine dell’Ottocento e i primi due decenni del Novecento, un momento storico cruciale, con i suoi fermenti e fervori, che segnò il passaggio dalla classicità alla modernità». Come da tradizione, il festival si apre e si chiude con due orchestre sinfoniche, l’Orchestre Dijon Bourgogne diretta da Gergely Madaras per chiudere con l’Orchestra della Toscana diretta da Joachim Jousse. Musica classica, certo, ma anche nuovi linguaggi, dalla grande canzone all’apporto delle colonie. Tra gli appuntamenti da ricordare quelli con Rokia Traoré, cantante e polistrumentista nativa del Mali che proprio a castello apre il tour italiano, Renaud Capuon (uno dei più quotati violinisti francesi, il duo «Musica Nuda» con Petra Magoni e Ferruccio Spinetti in un programma dedicato alla canzone francese, la prima assoluta di «L’Argent o La banca universale», racconto in musica commissionato al compositore contemporaneo Pierre Thilloy, un omaggio a Debussy con Catherine Spaak e il flautista Massimo Mercelli, un progetto con lo Sperimentale di Spoleto e un omaggio al cinema. Sofia Coletti