SILVIA ANGELICI
Umbria

"Caffè Alzheimer": siete tutti invitati. Socialità e condivisione

Il progetto nasce nel parco della residenza protetta “Muzi Betti” di Città di Castello: luogo d’incontro gratuito, dove persone con demenza, familiari e caregiver possono ritrovarsi e confrontarsi

La casina nel parco

La casina nel parco

Città di Castello, 10 luglio 2025 - Si chiama "Caffè Alzheimer". E' il progetto, fra i pochi di questo genere a livello nazionale, ideato dalla Cooperativa “La Rondine”, che lo ha finanziato con la costruzione di una casa in legno che sarà appunto il contenitore dell'iniziativa  all'interno bellissimo parco messo a disposizione dalla residenza protetta Muzi Betti. I “caffè alzheimer” nascono per combattere l’isolamento, offrendo sostegno emotivo e strumenti pratici per affrontare la malattia.

Con questo progetto, e ne seguiranno altri tutti all’interno della Muzi Betti (laboratorio di innovative sperimentazioni come la prima edicola in Italia con la lettura di giornali e libri) la Cooperativa vuole dare alla struttura geriatrica, già ricca di molte attività e iniziative, un supporto ulteriore per un sostegno specifico ai familiari e agli utenti malati di Alzheimer, con il proprio personale di psicologi e psicoterapeuti coordinati da Valentina Tellini in stretta collaborazione con la USL Umbria 1 e con l’importante supporto scientifico di Alberto Trequattrini, dirigente medico neurologo e psichiatra, responsabile struttura semplice "disturbi cognitivi aziendali" USL Umbria 1.

 Alla casina in legno ha preso il via ieri pomeriggio via il primo appuntamento del Caffè Alzheimer, un ciclo di incontri mensili, ogni primo mercoledì del mese, da luglio a novembre 2025: un’iniziativa gratuita, aperta a tutta la cittadinanza, senza necessità di diagnosi medica, certificazioni o impegnative. “Non si tratta di un servizio clinico, ma di un luogo informale e protetto - dice il sindaco Luca Secondi - in cui affrontare insieme, con strumenti adeguati e relazioni di valore, i temi legati alla demenza”. 

“L’iniziativa – hanno precisato il presidente della cooperativa Luciano Veschi e la coordinatrice del progetto, Valentina Tellini - è rivolta a familiari di persone affette da Alzheimer o da altre forme di decadimento cognitivo, persone che vivono direttamente la malattia nelle fasi iniziali, operatori del settore, volontari e cittadini interessati a comprendere meglio queste realtà. Ogni incontro prevede un tema specifico, trattato in modo accessibile e partecipato, con una parte informativa e una parte laboratoriale, orientata alla stimolazione cognitiva, alla relazione, alla narrazione e alla condivisione.