Umbria in chiaroscuro. Bene edilizia e turismo

L'economia umbra è in un quadro di indebolimento, con schiarite solo dal turismo e dall'edilizia. Aumentano le presenze turistiche, calano i consumi ma sale l'occupazione. Il risparmio privato viene riallocato su titoli di Stato e azioni.

Il quadro congiunturale dell’Umbria? "E’ un quadro in cui prevalgono i colori del grigio". Schiarite soltanto dai comparti del turismo e dell’edilizia con ottime performance. E’ in sintesi quello che emerge dal Report presentato ieri dalla filiale perugina di Banca d’Italia a proposito dell’economia umbra. La direttrice dell’istituto Miriam Sartini ha sottolineato "che nel 2023 è proseguita la fase di progressivo indebolimento dell’attività economica umbra in atto dalla metà dello scorso anno. In base all’indicatore trimestrale dell’economia regionale (Iter) nel primo semestre il Pil è cresciuto dell’1,3% rispetto allo stesso periodo del 2022, in linea con il dato italiano ma in forte rallentamento".

Relativamente al turismo l’indagine rileva invece "che il settore ha continuato a fornire un contributo positivo grazie al robusto incremento delle presenze (del 9,6% nei primi nove mesi, più della media nazionale) di italiani e di stranieri".

L’incoming dall’estero ha interessato tutte le tipologie ricettive ed è stato diffuso a quasi tutto il territorio. "L’aeroporto San Francesco - osserva Sartini - ha registrato un flusso di passeggeri in crescita del 53,7% che ha superato di due volte e mezzo il picco del 2019".

Nel frattempo calano i consumi, ma sale l’occupazione. L’aumento ha riguardato esclusivamente i lavoratori dipendenti e ha consentito di completare il recupero dei livelli precedenti l’emergenza sanitaria. Il tasso di occupazione ha raggiunto il 66,4%.Capitolo risparmio privato: il denaro viene riallocato orientando le scelte soprattutto su titoli di Stato e azioni (più 38%), meno sulla liquidità corrente.

Silvia Angelici