Il gol di Italiano, integralista a metà. E ora un’evoluzione del modulo

La smazzata contro il Verona ha inaugurato un periodo di novità per migliorare la profondità del gioco. Il segnale di Kouamé centravanti e il centrocampo adattato: ora l’obiettivo di recuperare Cabral e Jovic

Momento delicato: Vincenzo Italiano non ha parlato alla vigilia della partita, né dopo

Momento delicato: Vincenzo Italiano non ha parlato alla vigilia della partita, né dopo

Firenze, 20 settembre 2022 - Chi lo conosce e gli vuole bene, ammette che "Vincenzo è sensibile alle critiche" (e parla sottovoce, perché anche questa potrebbe sembrargli una critica). L’uomo è orgoglioso, ma ha ben chiaro l’istante prima del quale – per non battere una musata – è bene fermarsi: la partita contro il Verona era esattamente quel limite, dopo 8 partite senza vittoria. Insistere con l’aggressività piatta del modulo totem sarebbe stato un rischio (quasi) senza ritorno. Italiano perciò ha smazzato la formazione aggiustando anche il modulo ("Non l’abbiamo cambiato", ha precisato a fine partita il vice Niccolini più per esigenza di salvaguardia filosofica che di sostanza).

E qui l’allenatore ha dimostrato intelligenza e nello stesso tempo anche istinto di sopravvivenza rinunciando a una parte delle proprie convinzioni. Italiano ha scalato il calcio sviluppando il possesso palla fino all’esasperazione del concetto: stordire l’avversario e colpirlo attraverso gli scambi veloci o la superiorità creata grazie all’uno contro uno.

Da un mese alla Fiorentina non riusciva niente di tutto questo e il possesso palla era diventato logorante per chi lo guardava, non certo per chi lo subiva: da lì la decisione di guadagnare metri attraverso la velocità negli spazi, con Kouamé centravanti e il sodalizio Amrabat-Mandragora come cerniera per lasciare spazio più avanzato a Barak. Sugli esterni – finalmente con più metri a dsposizione per poter sprintare in velocità – Ikoné e Sottil.

Il superamento della linea sottile dell’evoluzione fa supporre che l’aggiustamento del modulo proseguirà e anche l’impostazione del gioco viola subirà variazioni. Jovic e Cabral non sono stati certamente bocciati (la stagione è appena cominciata) e anche per loro Italiano studierà collocazioni più centrate in modo da estrarli dalla solitudine del centravanti boa del 4-3-3: un ruolo che nessuno dei due ha saputo riempire bene in solitudine, mostrando davvero pochi segnali di adattamento. Sempre giocando con i numeri, avendo la Fiorentina parzialmente frequentato il 4-2-3-1, è possibile che venga provata la soluzione con due trequartisti dietro a una punta (4-3-2-1), un modulo simile a quello in cui Barak ha segnato 11 reti nel Veron a.

A proposito di Barak, difficile giudicarlo per la prestazione contro il Verona, avendo nelle gambe una collezione di partite in propri giorni.