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Fedini, un'infermiera ad assistere il Volley Aglianese

La centrale originaria di Figline Valdarno, ma residente a Calenzano, lavora a Casa di Marta, a Prato

Arriva dall'esperienza di Empoli, Saisa Fedini

Agliana (Pistoia), 16 agosto 2020 - S.O.S. neroverde. Una fresca infermiera (si è laureata in Infermieristica a Firenze col massimo dei voti lo scorso aprile in piena clausura: dopo appena due settimane ha trovato lavoro a Casa di Marta, una RSA vicina all’Ospedale di Prato) in soccorso del Volley Aglianese. Ecco Saisa, nome particolarissimo scelto dalla mamma, Fedini, centrale di 178 centimetri classe 1997, da Figline Valdarno, ma residente a Calenzano. “Sono nata il 9 maggio, segno zodiacale Toro, ho una sorella più piccola, 18enne, di nome Raia – i nomi comuni non piacciono in famiglia! – che pratica pattinaggio dall’età di 10. Io gioco a volley da quando ne avevo 8: ho iniziato perché un’estate vidi la serie giapponese “Mila e Shiro – Due cuori nella pallavolo” su Italia 1 e mi innamorai subito di questo sport.

Nessuno in famiglia, né babbo Simone né mamma Mersia, aveva giocato a volley. Babbo ha fatto pallacanestro e ora allena”. Ha incominciato nel Calenzano, a 14 anni è passata al Campi Bisenzio, poi due stagioni fa è tornata a Calenzano. La stagione scorsa ha vestito la maglia di Empoli e adesso eccola ad Agliana. “Da quando ho 15 anni gioco in C, rispettivamente con Campi, Calenzano ed Empoli. Ho tratti orientali? Non direi, perché sia da parte di mamma che di babbo sono fiorentini al 100 per cento. Ho studiato al Liceo classico Cicognini, a Prato, ho fatto Infermieristica come piano B a Medicina.

Il mio sogno sarebbe stato quello di diventare un cardiochirurgo: per un piccolo errore, non mi presero a Medicina e allora sono diventata infermiera. È una professione chi mi piace, perché mi permette di aiutare le persone. Non ho qualità particolari, ma mi ritengo abbastanza intelligente, con grande spirito di gruppo, empatica, molto emotiva. Mi schiero sempre dalla parte dei più deboli. Ho scelto Agliana perché conoscevo coach Federico Guidi, che mi portò in prima squadra da piccola, e perché tutti mi hanno sempre parlato molto bene della società e delle pallavoliste della prima squadra. Adoro lo sport, anche andare in palestra e nuotare, mi piace cantare, viaggiare e mangiare”. Il Volley Aglianese ha trovato un valido supporto.

Gianluca Barni