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Canottaggio, i piccolini della Canottieri Arno conquistano la coppa Sprint Toscana

Allievi e cadetti rossocrociati si sono accaparrati l'imbarcazione messa in palio dal comitato toscano della federazione

I piccolini della Canottieri Arno

Pisa, 2 luglio 2018 – Conquistano la “Coppa Sprint Toscana” e il premio messo in palio dal comitato Toscana della federazione italiana canottaggio (Fic). Nello speciale circuito di tre gare, disputate tra Pontedera, Pisa e Firenze, sono i rossocrociati della Canottieri Arno a trionfare nell’ultima tappa combattuta sulle acque della città del giglio. Nelle tre giornate sono state dieci le società toscane che hanno presentato i loro allievi e cadetti, ma soltanto la compagine pisana è riuscita ad accaparrarsi il primo premio (un’imbarcazione offerta dalla Fic). “Il circuito è nato quasi per caso – commenta il presidente del comitato Fic Toscana Edoardo Nicoletti –. È sorto dalla necessità di far gareggiare gli allievi e i cadetti nella propria regione senza dover affrontare faticose e costose trasferte. Abbiamo avuto, tra l’altro, la possibilità di organizzare gare emozionanti a Pontedera, Pisa e Firenze, sicuramente è un’esperienza da riproporre.”

I piccolini della Canottieri Arno (Samuel Devine, Tommaso Simoni, Andrea Rosa, Samuel Fedeli, Francesco Carrara, Andrea Martelli, Marco Mazzeo, Samuele Vitello, Nicola Paolicchi, Edoardo Scatena, Alessandro Silvestri, Gabriele Pellegrinucci, Tommaso Viani, Giordano Tucci, Valerio Schettini, Matteo Gadducci, Emma Cuzzocrea, Eva Friberg, Matilde Orsetti, Maria Vittoria Oleandri, Aurora Bachini, Emma Campitoti e Nina Frati) allenati da Yuri Dalla Valle, Simona Grammatico e Francesco Gadducci sono riusciti infatti ad accumulare 164 punti contro i 101 della Canottieri Pontedera e i 72 della Canottieri Cavallini, bene anche le altre società come VVF Billi, VVF Tomei, Canottieri Limite, Canottieri Giacomelli, Canottieri Firenze, Canottieri D’Aloja, e Canottieri San Miniato anche se alcune di loro non hanno partecipato a tutte le prove in calendario. 

Michele Bulzomì