Lorenza Borrani, l'arte della concertazione

Maderna e Haydn in programma nel concerto presentato all'Orchestra della Toscana

Lorenza Borrani all'Ort (Foto Marco Borrelli)

Lorenza Borrani all'Ort (Foto Marco Borrelli)

Firenze, 24 febbraio 2022 - Il ricordo di chi scrive va a quattro anni fa. Sul palco del Teatro Verdi, Lorenza Borrani si presentava nella stagione dell'Orchestra della Toscana come maestro concertatore, ovvero non saliva su un podio a dirigere, ma era in una funzione di prima fra i pari in orchestra suonando tra i primi violini e "concertando" l'orchestra stessa. Una circostanza che si è ripetuta nella stagione 2021/22 con un programma in parte collegato a quello dell'aprile 2018, Anche in quel caso c'erano il Novecento (Schnittke) e Joseph Haydn, che nell'ultimo concerto era presente grazie alle Sinfonie 56 e 90, entrambe in Do maggiore.

Accanto al padre del classicismo era affiancato Bruno Maderna, o meglio il lavoro del compositore italiano sui musicisti del XV e XVI secolo. Per questo motivo, come spiegato dalla stessa Borrani, è stato Haydn a rappresentare la modernità al posto di Maderna. In ogni caso il programma era studiato con pagine rivelatesi perfette per la funzione di maestro concertatore, che da questa stagione vede Lorenza Borrani in residenza nell'incarico. Le canzoni antiche riarrangiate da Maderna vivono di luce propria, con gli archi che si alternano nella proposta del tema o nell'accompagnamento dei legni (sottolineiamo il lavoro di Alessio Galiazzo, oboe solista),

Ma è in Haydn che Borrani e l'orchestra raggiungono gli obiettivi più alti. Perché è stato evidenziato il lavoro comune trainato dal maestro concertatore, con il compito non secondario della spalla William Chiquito. I movimenti veloci acquistano una brillantezza inaspettata, alternandosi alla spiccata cantabilità di quelli lenti e dei minuetti, Una serata salutata con molto favore dal pubblico, fortunatamente numeroso, che sarà ripetuta il 25 febbraio al Teatro Garibaldi di Figline.