Quasi 700 anni di storia e numeri in crescita "Vincono ricerca eccellente e didattica di qualità"

Il rettore Paolo Mancarella analizza l’anno caratterizzato dalla pandemia: "Siamo al primo posto degli Atenei in Toscana, quinti in Italia"

Il Covid e la ripartenza: come esce l’Università di Pisa da questa esperienza, una delle più complesse dei suoi quasi 700 anni di storia (l’anno di fondazione è il 1343)? A rispondere è il rettore, Paolo Mancarella: "Direi bene. Ce lo dicono anche i principali ranking nazionali ed internazionali che vedono il nostro Ateneo al 1° posto in Toscana e al 5° in Italia. Mentre siamo tra le prime 300 Università del mondo. Oltre ad essere al 2° posto in Italia per quanto riguarda la ricerca, dove risultiamo all’80° a livello mondiale".

Con quali novità si riparte dopo l’estate?

"Intanto ripartiamo dando la possibilità a tutte le nostre studentesse e ai nostri studenti di tornare a vivere pienamente gli spazi dell’Ateneo in modo sicuro. E già questa mi sembra una bellissima notizia. Poi il prossimo anno accademico segnerà il debutto di un nuovo modello di didattica che nasce dalla nostra consolidata tradizione nel campo delle nuove tecnologie e dell’intelligenza artificiale, e ci permetterà di produrre e distribuire, sempre più efficacemente, i contenuti didattici e laboratoriali. E questo non solo in campo scientifico, ma anche in area umanistica, con l’obiettivo di migliorare e ampliare l’esperienza formativa dei nostri ragazzi".

La ricerca come motore dell’eccellenza dunque...

"Assolutamente sì. È grazie al fatto di essere un nodo importante e autorevole nella rete globale delle università e degli enti di ricerca se negli anni si è innescato un circolo virtuoso che oggi favorisce scambi continui tra laboratori di tutto il mondo. Questo ha fatto sì che arrivassero a Pisa personalità di alto profilo scientifico provenienti sia da atenei stranieri che italiani, oltre a stimolare la partecipazione a progetti internazionali e a far crescere la nostra reputazione scientifica".

Un ateneo che da sempre favorisce gli scambi internazionali e apre le porte a studenti e ricercatori di tutto il mondo… "L’interazione con altre culture e diversi modelli educativi è fondamentale nel processo di apprendimento e di crescita degli studenti e dei ricercatori. Per questo, nel tempo, abbiamo sviluppato tantissimi accordi con le più importanti università del mondo, come il Massachusetts Institute of Technology - MIT o la Stanford University, così da dare alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi la possibilità di passare periodi di studio e ricerca all’estero, trovando la sede che meglio corrisponde alle loro necessità e aspirazioni".

Diritto allo studio: quali gli interventi per favorire l’accesso agli studi universitari a Pisa? "Tengo a sottolineare che il nostro è da sempre tra gli Atenei italiani con i livelli di tassazione più bassi. Recentemente, poi, siamo intervenuti ulteriormente, approvando un nuovo regolamento ancora più vantaggioso. Abbiamo innalzato la No Tax Area fino a 26mila euro di Isee, eliminato il contributo minimo per gli studenti inattivi e introdotto nuove figure di esonero parziale e totale per gli studenti con invalidità tra il 45 e il 65%. Oltre a questo, per aumentare la nostra capacità attrattiva, è stato stanziato un fondo di 400mila euro per l’erogazione di un contributo, inversamente proporzionale all’Isee, per i laureati di altri atenei che scelgono l’Università di Pisa per la laurea magistrale".

Sostenibilità, un tema attuale. Che contributo dall’Università?

"Ormai da tempo, sosteniamo con ogni strumento la formazione e la diffusione di una solida cultura della sostenibilità sia all’interno della nostra comunità, sia nella società civile e nel tessuto imprenditoriale. Ultimamente, ad esempio, abbiamo attivato il corso ‘L’Agenda 2030 e gli obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile’ aperto a tutti i nostri iscritti e da quest’anno partirà anche un master, per tutti i laureati, su Sviluppo Sostenibile e cambiamento climatico".

Guglielmo Vezzosi