"Più spazio alle donne"

Veronica Poggi, partner PwC Italia: "Troppe disuguaglianze nel mondo del lavoro"

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Nel ciclo di incontri di Top 500 è emerso il tema delle differenze di genere all’interno delle imprese, fra divari salariali, disparità nel numero e una profonda diversificazione di ruoli. "Secondo l’Istat – spiega Veronica Poggi, Partner PwC Italia - il tasso di occupazione femminile in Italia, pari al 49,9% (tra i 15 e i 64 anni), è più basso rispetto a quello maschile del 68%. Il 2020 è stato caratterizzato da un calo dell’occupazione: -470mila posti di lavoro, di cui 275mila appartenenti a donne, una quota superiore al 62%. Nel 2021 abbiamo assistito a un forte recupero: rispetto ai livelli pre-pandemia (febbraio 2020), il numero di occupati è ancora inferiore di 115mila unità, ma il tasso di occupazione, pari al 58,9%, è rientrato. Tuttavia, anche il recupero occupazionale è stato più marcato per gli uomini +1,8%, che per le donne +1,5%".

E non è solo una questione di numeri: in campo lavorativo gli uomini occupano posizioni più avanzate delle donne. "Nel 2019 – prosegue Poggi - solo il 33% dei manager nell’Unione Europea era donna. La percentuale in posizioni manageriali non supera il 50% in nessuno degli Stati membri e in Italia si attesta al 28%: peggio di noi, in Europa, solo Cipro". Un altro aspetto è la differenza salariale. "La Commissione Europea – prosegue - ha stimato che nel 2020, a livello comunitario, le donne hanno guadagnato il 14,1% in meno degli uomini e che, per ogni euro guadagnato dalla popolazione maschile, le donne percepiscono una retribuzione pari a 0,86 euro. Sempre secondo la Commissione, le donne lavorerebbero gratis per due mesi all’anno rispetto alla componente maschile. Dati allarmanti, – conclude - le politiche del mercato del lavoro dovranno essere ripensate e accompagnate da nuovi strumenti che incentivino l’ingresso e la crescita delle donne". A questo punta il Pnrr, che ha stanziato poco meno di 40 miliardi di euro per sostenere l’occupazione femminile che, stando al Piano, entro il 2026 dovrebbe aumentare di 4 punti percentuali. Dovrebbe salire nel Mezzogiorno, sempre entro il 2026, del +5,5%, mentre quella giovanile del +3,2%. "Per sostenere le ambizioni del Piano – spiega ancora Veronica Poggi, Partner PwC Italia - per la prima volta in Italia è stato elaborato un documento per la Strategia Nazionale sulla parità di genere con una prospettiva di lungo termine (2021-2026). Si fonda su 5 punti: lavoro, reddito, competenze, tempo e potere".

Li.Cia.