Shalom e i diritti umani: tanti progetti per i più piccoli

Cosa significa essere un bambino disabile nei paesi africani

La Nazione Solidale

La Nazione Solidale

Il Movimento Shalom, presente
in numerosi paesi africani da
oltre 30 anni, realizza progetti
per favorire l’accesso ai diritti
fondamentali di ogni essere umano,
con una attenzione particolare alle
persone e ai bambini con disabilità.
«Il fatto che nel 2018 la disabilità
rappresenti ancora una barriera per
l’inclusione e l’accesso ai servizi di
base in tanti paesi costituisce una
sconfitta inaccettabile – dicono dal
Movimento Shalom -. Se le persone
con disabilità sono ancora fra quelle
più marginalizzate e discriminate
nei paesi sviluppati, la situazione
nei paesi in via di sviluppo è ancora
più grave, poiché le persone con
disabilità sono spesso private di
servizi di base che potrebbero
consentire loro di accrescere le
capacità e il potenziale umano, e di
avere un’esistenza più serena e appropriata».


Il documento “The African Report on Children with Disabilities” mostra come l’Africa sia il continente con il più alto numero di bambini con disabilità a causa dei conflitti armati, della povertà e della mancanza di adeguati servizi sanitari (pre-natali, post parto, di prevenzione). I bimbi con disabilità hanno un accesso molto limitato alla socializzazione, all’istruzione e all’assistenza sanitaria e devono affrontare, insieme alle loro famiglie, discriminazioni e fenomeni di esclusione che derivano prevalentemente da credenze culturali e pregiudizi. Secondo un rapporto Unesco, in Africa un bambino su dieci accede alla formazione primaria, semplicemente per la mancanza di accesso fisico, inaccessibilità alle informazioni e assenza di insegnanti specializzati.

Il Movimento Shalom realizza progetti per favorire l’accesso ai diritti fondamentali dell’essere umano: per esempio, con il centro diurno per bambini con disabilità di Ggaba in Uganda o il progetto Uguali in Burkina Faso che offre opportunità di lavoro e sociali alle persone con disabilità della capitale.
«Le adozioni a distanza – dicono da Shalom - sono uno strumento importante per aiutare un bambino nato in un paese meno fortunato del nostro a costruirsi un futuro migliore, e la loro importanza risulta ancora maggiore nel caso di bambini con disabilità fisica, sensoriale o mentale. Le famiglie hanno infatti ancora più difficoltà a rispondere alle necessità dei figli, e la donazione offerta dal sostenitore italiano risulta ancora più importante, poiché permette alle famiglie di offrire al proprio figlio l’accesso alla formazione, a una alimentazione sufficiente e alle cure mediche».