
Ecco il numero unico della vittoria
Siena, 4 ottobre 2018 - Ribaltamento. Contrario. Sovversione. Rivoluzione copernicana. Regole rovesciate quando invece sembravano intangibili. Da ultimi a vincenti. Ecco le parole che nutrono di significato «un libro scritto in un mese», rivendica orgoglioso il priore della Lupa Luca Petrangeli svelando il numero unico della vittoria dell’Assunta. ‘Sottosopra’, appunto. Così si sente la Contrada dopo un cappotto e la vittoria dell’Assunta di cui Gingillo è stato protagonista. «Lo leggerò e sfoglierò tutto, con attenzione. Una grande soddisfazione anche per un fantino», conferma mentre la copertina bianca si spalanca. Ed appare il simbolo dell’infinito «ciò che tutti desideriamo per le nostre Contrade», sottolinea Petrangeli rivolto ai priori. «Ma ricorda anche il cappotto della Lupa a cui questo successo è legato da un filo sottile», aggiunge valorizzando che «riassume i valori fondanti della condivisione e dell’appartenenza». E ancora: «Tutela la memoria». La commissione che l’ha realizzato è quella del 2016 seppure integrata da tanti giovani a cui la Lupa vuole trasmettere la sua conoscenza. Perché guarda avanti, al futuro. E non è certo sazia di successi visto che la fortuna strizza l’occhio a Vallerozzi.
Anche se il capitano Gabriele Gragnoli non sarebbe d’accordo. «E’ uno che va a cercarsela perché vive la vita fino in fondo, finché c’è una possibilità», si legge nell’articolo che apre il numero unico. A scrivere quello su Gragnoli è stato il priore e viceversa, i barbareschi hanno redatto quello dei tenenti. Insomma, il librone della vittoria è tutto sotto sopra. A partire dal fatto che si apre al contrario e che inizia con le foto del giubilo, in bianco e nero. La storia a lieto fine della Lupa parte dal fondo e va a ritroso, diventando colorata con lo scorrere delle pagine. Del resto, tre giri prima era dal 1952 che non succedeva. Bravi Serena Fineschi che ha dato un tocco di stile e una grafica pulita e moderna ad un numero unico dove c’è amore. Affetti. E tutta la forza della Contrada. «Unita», sottolinea il priore. La penna che ha tenuto insieme le emozioni e i capitoli è stata quella di Andrea Marrucci.
Certo, ci sono anche gli sfottò per l’avversaria. Ma il popolo di Vallerozzi si è voluto concentrare soprattutto su se stesso perché è qui che ha trovato la forza per la riscossa. «Tre giri – recita ancora il librone della vittoria – in cui tutti noi, riscattati e liberi da ombre, ci prendiamo il Palio, la Storia e il nostro nuovo mondo sottosopra».