Robot in sala operatoria: "Pisa all’avanguardia. Nei nostri ospedali sono ormai routine"

Il professor Luca Morelli, direttore del reparto di Chirurgia . Generale dell’Aoup e presidente della Fondazione Arpa, creata . dal professor Franco Mosca: "La sua eredità è il nostro impegno".

Robot in sala operatoria: "Pisa all’avanguardia. Nei nostri ospedali sono ormai routine"

Robot in sala operatoria: "Pisa all’avanguardia. Nei nostri ospedali sono ormai routine"

PISA

Robot e chirurgia viaggiano su binari paralleli e, visto che il mondo della robotica sta crescendo a una rapidità incredibile, è immaginabile che anche la sanità sia in continua evoluzione. A tracciare il punto sulle varie applicazioni dei sistemi robotici in chirurgia e sulle nuove frontiere è il professor Luca Morelli, direttore del reparto di Chirurgia Generale dell’Aoup, e referente dell’area tematica Robotica e Medicina al Festival della Robotica.

Professore, quali sono le novità di questa edizione?

"Innanzitutto, l’entrata in commercio di tanti nuovi robot per chirurgia addominale e toracica, poi la diffusione sempre maggiore a branche per le quali i robot fino a poco tempo fa non avevano trovato molta applicazione, come la chirurgia protesica ortopedica, la neurochirurgia, la cardio-vascolare e altre. Inoltre, l’intelligenza artificiale e la sua diffusione dirompente in vari campi della medicina e della chirurgia, con ciò che si prospetta per il futuro".

Possiamo dire che la robotica è prassi in sala operatoria?

"Sì. L’utilizzo di robot per operare addome e torace è una routine ampiamente consolidata. Nel mio campo, la chirurgia generale principalmente a indirizzo oncologico, i robot sono diventati fondamentale per poter offrire un approccio mininvasivo a sempre più pazienti con patologie complesse".

Ovvero?

"Il robot può avere la duplice valenza di una tecnologia facilitante, cioè in grado di agevolare interventi che possono esser eseguiti con difficoltà in laparoscopia pura, o abilitante, cioè di consentire oggi interventi mininvasivi, che una volta erano possibili solo con tecnica a cielo aperto".

Ma quanto impattano realmente nella nostra sanità?

"A Pisa c’è il Centro Multidisciplinare di chirurgia robotica, uno dei più grandi in Europa, di altissimo profilo per volumi e organizzazione. Basti pensare che tutti i giorni lavorano in contemporanea quattro robot, e che ogni anno vengono eseguiti quasi 1500 interventi robot-assistiti. L’impatto è enorme in termini di benefici per i pazienti e per attrattività del nostro ospedale, considerato capofila e modello da seguire in Italia".

Lei è anche presidente della Fondazione Arpa, carica ereditata’ da Franco Mosca, peraltro suo mentore professionale. Come vive l’impegno per il Festival della Robotica, altra creazione di Mosca?

"Il Professor Mosca è stato per me un maestro e una solida guida. È un grande Onore poter portare avanti il suo lavoro, sia in ambito clinico, in quanto direttore del suo ex reparto di chirurgia generale, che nel sostegno alla ricerca e alla formazione in ambito medico con la Fondazione Arpa, sia anche nel sostegno con orgoglio al Festival della Robotica. Per il ruolo che Pisa riveste a livello mondiale nella robotica, dalla ricerca di base alla chirurgia, e alle molte applicazioni delle altre aree tematiche che verranno affrontate nel Festival, sentiamo come nostro dovere portare avanti con forza questo impegno".

R.P.