I campioni del bene: "Persone straordinarie che hanno scelto di non tirarsi indietro"

Il presidente del consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo: "I Giusti hanno rischiato la vita per salvare ebrei dalla persecuzione. La potenza del loro messaggio va trasmessa alle nuove generazioni".

di Antonio Mazzeo*

FIRENZE

Cosa significa essere Giusto? Chi sono i Giusti? Perché ricordarli in occasione della Giornata della Memoria? Queste tre domande stanno alla base del libro di Alfredo De Girolamo, un cui ampio estratto trovate nelle pagine a seguire e che siamo stati orgogliosi di editare, come Consiglio Regionale della Toscana, due anni fa. La risposta è la ragione stessa che ci chiama, anno dopo anno, a rinnovare il nostro impegno per non dimenticare ciò che è stata la barbarie nazifascista: i Giusti, infatti, sono state persone che hanno scelto da che parte stare. O meglio: che hanno scelto la parte giusta, per l’appunto, da cui stare. E per farlo hanno messo a rischio la loro stessa vita pur di salvare quella di altri. Persone che non si sono voltate dall’altra parte e che hanno deciso di non restare indifferenti. Liberi di essere liberi, ostinati a fare del bene.

Donne e uomini che hanno agito eroicamente, senza interesse personale, per salvare anche un solo ebreo dalla furia nazista della Shoah, quando si stava compiendo il massacro di un popolo sulla base di un piano orribile che puntava allo sterminio.

Quello che ci arriva da loro, e dalle storie che racconta questo libro, è che la libertà e la pratica del bene sono possibili sempre. Anche di fronte al baratro, all’orrore, alla speranza che sembra ormai vana.

È un messaggio di straordinaria potenza, il cui valore non solo non diminuisce ma anzi si amplifica nel tempo. Ed è il testimone più importante da trasmettere alle giovani generazioni, ai nostri figli, alle ragazze e ai ragazzi delle nostre scuole. È proprio a loro che mi piace dedicare queste pagine e queste storie. Chiedendogli di portarle nella loro vita di tutti i giorni, pensando a tutto ciò che diamo per scontato come a un dono prezioso da custodire e difendere e provando a pensare che ogni giorno possiamo agire come donne e uomini migliori all’interno delle nostre comunità.

Perché sarebbe stato molto più facile non agire. Sarebbe stato conveniente nascondersi all’ombra della paura e omologarsi ad un pensiero comune. E invece no. I Giusti sono stati tali perché hanno agito per salvare. O almeno hanno fatto di tutto per provarci anche quando (e purtroppo in molti casi è accaduto) il prezzo è stata la vita.

Quelle raccolte da De Girolamo sono oltre 150 storie che arrivano dalla Toscana, uno spaccato di vite dalle molteplici sfaccettature: i Giusti sono stati ricchi ma anche poveri, figure eminenti della cultura e persone semplici, contadini di campagna o borghesi abitanti in città. E ancora cattolici, atei o agnostici e, cosa da sottolineare, non solo antifascisti ma anche membri di quell’infausto regime influenzati come molti altri da teorie antisemite ma che, a un certo punto, hanno trovato la forza di reagire e andare contro corrente.

La forza di scegliere. E’ questo il potere più grande che ci è dato di avere come singoli individui. Un potere che si rinnova ogni giorno, in tutto quello che facciamo, nel mondo che viviamo e che vogliamo costruire. Scegliere tra il bene e il male, tra la giustizia e l’ingiustizia, tra la solidarietà e l’egoismo, tra la pace e la guerra, tra il costruire ponti o alzare muri. Il 2024 sarà l’anno in cui celebreremo l’80° anniversario dalla Liberazione dal Nazifascismo, ma anche l’anno che ricorda le vittime delle feroci stragi naziste che hanno insanguinato la nostra terra nel 1944. Lo faremo promuovendo una legge attraverso cui sostenere le iniziative che saranno promosse dai Comuni e dalle associazioni, un’occasione ulteriore per confermare e rafforzare quelli che, da sempre, sono i valori fondanti del nostro Paese e della nostra Toscana: giustizia, solidarietà, libertà, dignità.

Valori che abbiamo deciso di ricordare oggi, in occasione del Giorno della Memoria, grazie a questo speciale de La Nazione ma soprattutto grazie alle storie che troverete raccontate di seguito. E’ un messaggio di gratitudine ai salvatori, ai Giusti, ma anche un monito di avvertimento a chiunque, ancora oggi, possa coltivare vane speranze di revisionismo. Certi orrori non possono, non devono tornare. E non torneranno. Né oggi, né mai.

*Presidente del consiglio regionale della Toscana