Raccontare il territorio. Dalla cronaca nera alla gloria calcistica che fa battere il cuore

Una Medaglia d’oro, un caso di malagiustizia, un femminicidio . Sono tante le storie che hanno segnato l’Empolese Valdelsa. .

Raccontare il territorio. Dalla cronaca nera alla gloria calcistica che fa battere il cuore

Riassumere la storia di un territorio non è impresa facile. Per Empoli però c’è un punto fermo: nel 2017 la Medaglia d’oro al merito civile concessa dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella per il "valoroso comportamento della popolazione durante la Resistenza". Da contraltare a uno dei momenti più bui, il terrorismo: nel 1975 il geometra Mario Tuti uccise due poliziotti, Leonardo Falco e Giovanni Ceravolo, e ne ferì un terzo, Arturo Rocca, durante un controllo. Ma La Nazione ha raccontato anche momenti di gloria sportiva: la mente corre all’Empoli Fc che gioca in serie A. Dopo lunghi anni trascorsi in C e B, nel 1986 ecco il paradiso. Poi la discesa e il "grande ritorno" nel 1996-1997 agli ordini di un giovane Luciano Spalletti. Memorabile la sfida di Coppa Uefa nel 2007-2008.

Se si guarda alla cronaca nera, impossibile dimenticare la rapina diventata massacro dell’11 ottobre 2002 in un appartamento nel cuore della città, occupato da cinesi. Dei connazionali, armati di coltello, volevano rubare. Ma non avevano fatto i conti con uno dei presenti, esperto di kung fu, che si impossessò dell’arma uccidendone due e ferendone un terzo, poi morto.

Ancora dolore. Il 15 dicembre 2006, due promesse del calcio, in forza alle giovanili della Juventus, Riccardo Neri e Alessio Ferramosca, persero la vita per recuperare il pallone finito in un vascone per l’acqua piovana. C’è poi un caso di malagiustizia legato a Certaldo e a Giuseppe Gulotta. Accusato, con altri, di aver ucciso due carabinieri ad Alcamo Marina nel 1976, fu arrestato e subì un duro interrogatorio. Confessò e fu condannato all’ergastolo, dopo una sfiancante serie di processi, culminati nel 1989 nella conferma della condanna. Ottenne la libertà vigilata nel 2010 e l’anno dopo la riapertura del processo che portò alla sua assoluzione, nel 2012. Da qui un risarcimento di 6 milioni di euro per il periodo in carcere da innocente.

Nel 2016 il nostro Valdarno fece i conti con un’epidemia di meningite di tipo C concentrata tra Firenze, Pistoia, Prato e con l’Empolese come epicentro: 17 ammalati e quattro deceduti. La paura era tanta e in molti si vaccinarono. Nel 2022 scoppiò "l’affaire" del personale sanitario femminile dell’ospedale di Empoli spiato mentre faceva la doccia. Un’infermiera si accorse di una microcamera. Partirono le indagini e adesso a processo ci sono tre tecnici che si occupavano della manutenzione per conto di un’azienda esterna. Le parti lese sono ben 69. Il caso è ancora aperto, così come lo è la vicenda giudiziaria per il cosiddetto "scandalo keu". Nella storia empolese c’è purtroppo anche un femminicidio, quello di Klodiana Vefa, 35 anni, uccisa a fine settembre 2023, davanti a casa, dal marito con due colpi di pistola. L’uomo poi si sparò con la stessa arma. La coppia aveva due figli adolescenti. Una cronaca che non avremmo voluto scrivere.

Bruno Berti