Salvini se la prende con chi fischia "Qualcuno non ha capito il progetto"

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In sala stampa è stato il direttore Ernesto Salvini a prendere la parola. "Ringrazio il cuore di tutti quelli che sugli spalti, specialmente in Curva, non numerosissima ma che vale per 10mila, hanno capito per primi il momento – esordisce –. Hanno dimostrato maturità, non hanno lesinato affetto perché vedono che la squadra suda e ci mette quello che ha. Mi hanno dato grandi sensazioni. Ci sono i tifosi e poi ci sono gli spettatori, i più critici: qualche parola di troppo che mi ha dato un po’ di fastidio. Solo un po’ perché chi ama i colori che questi ragazzi portano addosso, non scende in queste puerilità nell’osannare quando le cose vanno bene e denigrare in maniera offensiva e irrispettosa chi fa il suo dovere. Significa che queste persone non hanno capito il progetto. Se il problema fosse il poco attaccamento sarei io a prendere i giocatori a ceffoni uno per uno". "Analizzando la partita – prosegue – credo che sia stata una di quelle dal destino segnato. Siamo un po’ in debito con la fortuna, intesa anche come buona giornata della terna e in generale. I nostri pali escono, gli altri no. Materia di riflessione sarà invece la scarsa capacità di concretizzare la mole che produciamo. Mi è piaciuta invece la reazione: va dato il merito a Pagliuca di aver dato un ‘identità alla squadra. Se non ce l’avesse alla seconda marcatura immeritata un’altra si sarebbe sciolta. Il Siena ha dato dimostrazione di carattere, anche grazie ai tifosi che non l’hanno abbandonato". Ci saranno anche valutazioni tecniche da fare. "Qualche orrore individuale, comunque sempre ammesso, c’è stato – le parole di Salvini –, poi andiamo a perdere giocatori sempre in un reparto preciso. Sono situazioni che mettono a dura prova chiunque". Sull’arbitraggio. "La nostra società cerca di rimanere muta ma non è cieca, e non mi riferisco soltanto a questa partita". "Ora dobbiamo ripartire, riprendere un percorso che deve portarci a grandi valutazioni da fare sia per il mercato di gennaio che, soprattutto, la prossima stagione. Parto già con la consapevolezza di un gruppo che sa resistere alle avversità".

Sull’attacco. "Avremmo recriminazioni in più se avremmo puntato a un risultato specifico. Il progetto non è questo. Il reparto offensivo a reparto numerico c’era e c’è. Chiaro che se De Paoli si fa male, Paloschi va preservato, perché ha una muscolatura particolarissima, poi squalifica di Disanto. Alla fine in campo c’erano una punta e due mezzepunte. Non era prevedibile la coincidenza. Poi faremo le giuste valutazioni".

Angela Gorellini