
Pallone
Prima di tutto le scelte e i piani in àmbito societario. E in vetta alle priorità, anche il fattore ambientale da ricostruire dopo un 2024-2025 in cui è apparso un po’ meno solido il legame tra le principali componenti giallorosse. Dopo una serie di campionati di totale e incondizionata coesione tra società, squadra e tifoseria, gli appassionati della Poggibonsi calcistica hanno assistito negli ultimi mesi della stagione a segnali non proprio confortanti.
La prova più evidente, forse, l’astensione dal sostegno dagli spalti nelle gare dei Leoni allo stadio Stefano Lotti. Quali che siano le responsabilità e gli eventuali problemi a monte, è fondamentale, per il Poggibonsi nell’insieme, ritrovare la serenità dei periodi migliori e tenere a distanza le ipotesi di divisioni tra i differenti soggetti. Timori che mai erano emersi negli anni, almeno dal 2019 dell’avvento di Giuseppe Vellini alla presidenza. L’obiettivo allora non può essere che una ricomposizione dei rapporti.
In una fase nella quale tra l’altro non si registrano da Viale Marconi prese di posizione o dichiarazioni ufficiali, sono le voci sul futuro di alcuni protagonisti dell’organigramma a occupare la scena. Il direttore sportivo Jacopo Galbiati, per esempio, potrebbe rispondere in maniera affermativa a club che si sono mossi sulle sue tracce (il Follonica Gavorrano e non soltanto). E formalmente, niente si sa ancora in merito a una prosecuzione, o meno, per Francesco Baiano al timone del Poggibonsi.
Richieste, a livello di dilettanti nazionali, per Calderini, il tecnico che ha guidato il Poggibonsi dall’estate 2020 allo scorso 2 marzo. Da rimarcare in quest’anno un dato importante: la partecipazione del giovane attaccante Mattia Fermi alla juniores Cup. Il classe 2007 si è cimentato nella manifestazione con la rappresentativa del girone E.
Paolo Bartalini
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