REDAZIONE SIENA

Pelati si racconta "Tornerei, magari in un ruolo diverso"

Venti anni al servizio della Robur, tra gioie e dolori. Il nome di Giulio Pelati è indissolubilmente legato ai colori bianconeri. "Se tornerei al Siena – dice al Fol –? Con un compito diverso magari, allenare non mi interessa più. Forse come responsabile, potrei dettare delle regole. Poi passerei un po’ di tempo con i ragazzi".

Su come gestire il vivaio, avrebbe le idee chiare. "Tutte le squadre devono giocare con lo stesso sistema – spiega –. Il lavoro tattico parte dai 13-14 anni fino ai 18-19, così in 5 anni il calciatore è già pronto se lo chiama la prima squadra. Io mi muovevo col furgone, andavo personalmente. Lavoravamo molto con le società di Grosseto: potevamo tenere i giocatori senza spendere". E sì che negli anni ne ha allenati parecchi, Benassi, per esempio, o Dionisi. O anche "Spinazzola, Bonifazi, Proia, Olivieri, Rosseti… Dopo siamo falliti e tutti ci hanno mangiato". "Avevamo un’ottima rete di scouting – spiega Pelati –. Qualche giocatore ci veniva segnalato, altri li andavamo a vedere personalmente. Bonifazi lo individuai al torneo Tor Tre Teste. Quello che avrebbe potuto fare un’altra carriera? Francesco Venuto, un peccato si sia perso. I gol che ho visto fare a lui non li ho visti fare a nessuno. Lo volevano tutti, lo facemmo firmare a 14 anni".