
Alla fine solo due società di serie C non hanno presentato la domanda di iscrizione al prossimo campionato di fatto autoescludendosi. Si tratta di Lucchese, il cui destino era già segnato da tempo, e Brescia. Se per le pantere si tratta del quarto fallimento della sua storia recente (raggiugendo l’Ancona in questa speciale classifica e staccando la Robur, ferma a tre) per le rondinelle è la prima ripartenza dai dilettanti in 114 anni di storia. Decisiva la volontà del presidente Cellino che dopo l’esclusione dalla B (cioè retrocessione visto il -4 rimediato due settimane fa) ha deciso di non pagare stipendi, contributi, tasse e fideiussione per la serie C. Spacciata anche la Spal che ha presentato una documentazione priva di parte dei bonifici e della fideiussione, imitando quindi ciò che fece l’Acr Siena di Montanari due anni fa esatti. Triestina, Rimini e Pro Vercelli hanno consegnato tutto nei tempi stabiliti ma se le rispettive documentazioni sono in regola lo stabilirà la Covicoc da domani. I giuliani nella migliore delle ipotesi partiranno da -9 nella prossima serie C mentre per piemontesi e romagnoli è stato decisivo lo sblocco di fondi in extremis. In settimana sarà tutto più chiaro quindi su ripescaggi (forse solo uno) e riammissioni (due).
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